I Carabinieri intercettano la vendita di una statua del primo secolo avanti Cristo
MONZA - Sempre attenti a ciò che accade attorno al mondo dell'arte, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Monza hanno intercettato il tentativo di vendita di una statua. Dai primi accertamenti si tratterebbe di una Venere realizzata da uno degli alunni della scuola di Fidia nel primo secolo avanti Cristo.
Una statua raffigurante Venere: è l'importante ritrovamento dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Monza che, dopo averlo posto sotto sequestro, lo hanno affidato in custodia alla Soprintendenza Archeologia di Milano.
Dalle prime informazioni si tratterebbe di una delle pochissime copie di un originare greco che si può attribuire a uno degli scultori della scuola di Fidia. Un reperto che, a quanto pare, si può far risalire addirittura al primo secolo avanti Cristo.
E' stato messo in vendita da una donna, residente a Milano, che l'ha ricevuto dalla sua famiglia. La vendita è stata intercettata dai Carabinieri che hanno subito coinvolto la Soprintendenza per dare il via ad accertamenti approfonditi sull'età e sull'origine della scultura.
La Soprintendenza, a sua volta, ha richiesto la perizia di un docente di archeologia e di storia dell'arte greco romana, che avrebbe confermato l'importanza della statua, sia dal punto di vista storico che artistico.
La statua di Venere, al momento, è tuttora custodita dalla Soprintendenza.
Dalle prime informazioni si tratterebbe di una delle pochissime copie di un originare greco che si può attribuire a uno degli scultori della scuola di Fidia. Un reperto che, a quanto pare, si può far risalire addirittura al primo secolo avanti Cristo.
E' stato messo in vendita da una donna, residente a Milano, che l'ha ricevuto dalla sua famiglia. La vendita è stata intercettata dai Carabinieri che hanno subito coinvolto la Soprintendenza per dare il via ad accertamenti approfonditi sull'età e sull'origine della scultura.
La Soprintendenza, a sua volta, ha richiesto la perizia di un docente di archeologia e di storia dell'arte greco romana, che avrebbe confermato l'importanza della statua, sia dal punto di vista storico che artistico.
La statua di Venere, al momento, è tuttora custodita dalla Soprintendenza.