I tagliatori di canna da zucchero: i nuovi schiavi incontrati e raccontati da Raùl Zecca Castel

MONZA - La Repubblica Dominicana è un paradiso per molti, con i suoi paesaggi da cartolina che siamo abituati a vedere in foto. Il giovane monzese Raùl Zecca Castel, però, è andato oltre: cinque mesi trascorsi là per documentare e denunciare le condizioni di vita dei nuovi schiavi, i tagliatori di canna da zucchero spesso fuggiti da Haiti.

Il paradiso per i turisti. L’inferno per centinaia di lavoratori ridotti in schiavitù a poche decine di metri da hotel e spiagge da cartolina. Perché se molti conoscono le bellezze naturalistiche della Repubblica Dominicana, in pochi sanno delle condizioni di vita e di lavoro disumane nelle quali vivono i tagliatori di canna da zucchero. Una realtà perfettamente descritta nel suo libro-reportage da Raùl Zecca Castel giovane antropologo, videomaker e traduttore monzese che ha appena pubblicato il suo libro reportage “Come schiavi in libertà” (edizione Arcoiris). 

Un libro frutto di un viaggio dossier realizzato dal giovane monzese che ha vissuto per oltre cinque mesi nella Repubblica Domenicana seguendo e documentando le pessime condizioni di vita e di lavoro dei braccianti haitiani. Uomini, donne e bambini che vivono in villaggi fatiscenti, in condizioni di seria emarginazione sociale, che difficilmente riescono a raccimolare i pasti e spesso muoiono di stenti. Sventurati che sono scampati da Haiti cercando fortuna e una vita migliore nella Repubblica Domenicana trovando, però, l’inferno.

Una giornata scandita da ore massacranti di lavoro sotto il solleone, senza acqua, energia elettrica e servizi igenici in una condizioni che rasentano quelle della schiavitù senza alcuna possibilità di riscatto, né per se stessi né per i propri cari. Trascorrendo tutta la  vita a tagliare le canne da zucchero per portare a casa solo pochi soldi. 

Una realtà che neppure la più fervida e atroce immaginazione avrebbe potuto creare, e che Raùl Zecca Castel ha condensato nel suo lavoro, con un’attenta analisi teorica denunciando quelle dinamiche politiche e macro-economiche che stanno alla base del sistema capitalistico internazionale.

1 commenti

Daniela Freguia :
Come schiavi in libertà di Raùl Zecca Castel. Cerchiamolo questo libro e leggiamolo attentamente per indignarci su come, ancora oggi , una moltitudine di disperati sia costretta ad un lavoro immane tra la canna da zucchero, senza nemmeno riuscire a racimolare gli spiccioli indispensabili per vivere. Per fortuna tutto questo accade così lontano da noi che l’eventuale umano senso di colpa durerà giusto il tempo della lettura. Da noi no, qui no! Verrebbe da pensare. Eppure basta il titolo di questo nuovo libro per ravvivare la memoria e farci tornare, percorrendo strade nostre, in luoghi tristemente famosi, come Rosarno, per citarne uno, dove la mano d’opera extracomunitaria per la raccolta di arance o pomodori è stata sfruttata e in balia del caporalato per lunghi anni. E si spera che l’uso del tempo passato, grazie alle nuove leggi che si stanno formulando, risulti essere qualcosa più che un’ utopia. Daniela Freguia | mercoledì 20 gennaio 2016 12:00 Rispondi