Le monzesi? Posticipano matrimonio e maternità e vivono in una casa di proprietà in centro

MONZA - Dall'Ufficio Statistica del Comune arriva un interessante ritratto sui cittadini. In particolar modo sul gentil sesso che rappresenta il 52% della popolazione complessiva. Non mancano le curiosità, riguardo a istruzione, stile di vita, desiderio di maternità e divorzi.

Monza si tinge di rosa. Non poteva essere che prettamente femminile la città della regina Teodolinda proprio come emerge dallo studio sulla famiglia in città realizzato dall’Ufficio Statistica del Comune. 

Il capoluogo di quella che viene ancora definita la provincia briantea conta 122mila 671 residenti dei quali il 52 per cento appartiene al gentil sesso. E il ritratto della monzese tipo è davvero interessante: ha 47 anni (con una prospettiva di vita di 85 anni), è diplomata  (anche se c’è un netto aumento anche di quelle che hanno conseguito la laurea), vive in una casa di proprietà ampia circa 95 metri quadrati nei quartieri centrali. Una donna impegnata che si deve dividere tra lavoro e casa dove vive con il marito (anche se sono in aumento i divorzi), un figlio e i genitori. 

Di volersi sposare le donne monzesi non ne hanno molta voglia e su 248 “sì” pronunciati nella città di Teodolinda, solo 111 sono stati celebrati in chiesa. Oltre a rimandare il giorno un tempo considerato più importante per la vita di una fanciulla (che a Monza si aggira intorno ai 35 anni) la monzese media posticipa sempre di più anche il desiderio di maternità,  con il primo figlio che arriva tra i 35 e i 39 anni. I dati parlano chiaro: nel 2015  i città ci sono state 914 nascite, contro le 935 dell’anno precedente con un aumento invece dello 0,4 per cento del numero degli over 65 che superano le 30mila unità. 

In aumento anche il numero dei divorzi che sono passati dal 121 del 2012 ai 160 del 2014. Il numero dei divorziati non risposati che risiedono a Monza è di 3mila  235 unità, di cui mille 960 sono donne con una fascia d’età che si aggira intorno ai 50-54 anni.