Il 2016 al MiMuMo si apre con le opere naturali di Beppe Carrino
MONZA - Il MiMuMo (il microscopico museo della città di soli 2,29 metri quadrati allestito alla Casa della Luna in via Lambro) inaugura il 2016 ospitando da quest'oggi le opere di Beppe Carrino. Rimarranno in esposizione, a due passi dalle guglie del Duomo, fino al 20 gennaio.
Gli intrecci e i materiali naturali di Beppe Carrino sono i protagonisti del primo allestimento artistico del 2016 al Micro Museo Monza. Da oggi, giovedì 7, fino al 20 gennaio nel microscopico spazio espositivo alla Casa della Luna (via Lambro 1) saranno protagoniste alcune realizzazioni del noto artista.
In mostra, nel minuscolo spazio di poco più di due metri quadri, installazioni che danno dignità ai materiali semplici e naturali. Opere realizzate manipolando e intrecciando il bambù, dando vita a interpretazioni poetiche del suo sentimento artistico. Perché, come ricorda lo stesso Carrino “cerco di creare qualcosa che non abbia bisogno di spiegazioni: come la pioggia che cade, l’albero in fiore”.
Interpretazioni personali dove a farla da padrone sono i materiali semplici. In questo caso il bambù apprezzato da Carrino “per la sua dirittura – ricorda – la bellezza del suo slancio verso il cielo, la forza unita alla leggerezza”. O le strisce di tela bianca che l’artista intreccia in modo sapiente, plasmandole con gli altri materiali. Materie prime che nelle mani di Carrino acquistano forme diverse, cercando di raccontare la bellezza che si cela nella naturalità delle cose. Un concetto profondo e oggi raro in una società iper tecnologica che si dimentica le sue radici.
In mostra, nel minuscolo spazio di poco più di due metri quadri, installazioni che danno dignità ai materiali semplici e naturali. Opere realizzate manipolando e intrecciando il bambù, dando vita a interpretazioni poetiche del suo sentimento artistico. Perché, come ricorda lo stesso Carrino “cerco di creare qualcosa che non abbia bisogno di spiegazioni: come la pioggia che cade, l’albero in fiore”.
Interpretazioni personali dove a farla da padrone sono i materiali semplici. In questo caso il bambù apprezzato da Carrino “per la sua dirittura – ricorda – la bellezza del suo slancio verso il cielo, la forza unita alla leggerezza”. O le strisce di tela bianca che l’artista intreccia in modo sapiente, plasmandole con gli altri materiali. Materie prime che nelle mani di Carrino acquistano forme diverse, cercando di raccontare la bellezza che si cela nella naturalità delle cose. Un concetto profondo e oggi raro in una società iper tecnologica che si dimentica le sue radici.
Opere che colmano e riempiono il microspazio del MiMuMo, un museo da Guiness dei primati. La location, di proprietà di un privato, sorge in una delle palazzine storiche di Monza, sotto le guglie del Duomo. Un museo ampio 2,29 metri quadrati, completamente in vetrina e quindi visibile tutto il giorno, tutti i giorni permettendo anche a coloro che passeggiano la sera o all’alba di ammirare le opere esposte e all’artista di poter mostrare le produzione a una platea ampia e variegata.
Il MiMuMo organizza allestimenti tutto l’anno danno agli artisti emergenti e famosa la possibilità di mettersi in vetrina in media per quindici giorni all’anno.