La coscienza e la responsabilità fanno smettere la propria divisa mettendo l’uomo – sacerdote e militare – di fronte alla propria anima. Perché, malgrado gli ordini dall’alto, malgrado quei dictat dei superiori ai quali non si può dire di no, è più forte e profondo il valore autentico dell’uomo e quella lotta quotidiana con la propria coscienza contro una mattanza di innocenti che non si può tacere e non si può non vedere.

Un testo impegnativo quello de “Il Vicario” che sarà portato in scena domani, sabato 13 febbraio alle 21, e domenica 14 febbraio alle 16 e alle 21 al teatro Binario 7 (via Turati). Uno spettacolo che si ispirà all’omonimo testo di Rolf Hochhuth, molto noto in Germania, ma sconosciuto in Italia. Un testo che, letto persino nelle scuole tedesche, ha sollevato polemiche che hanno costretto la Chiesa a far luce sulla presa di posizione del papa Pio XII nei confronti dell’Olocausto. 

Lo spettacolo, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale,  narra la storia dell’incontro tra un soldato tedesco e un prete italiano che decidono di portare al pontifice notizie su quello sta succedendo nei campi di concentramento. Ma malgrado la loro denuncia la chiesa è restata muta. 

Lo spettacolo era già stato portato in scena in Italia nel 1965, con Gian Maria Volontè e Carlo Cecchi, scatenando lo scandalo e rischiando persino la scomunica. Poi, intorno al testo calò il silenzio. Adesso l’opera viene riportata in scena a Monza con le interpretazioni di Nicola Bortolotti, Matteo Caccia, Marco Foschi, Enrico Roccaforte, Cinzia Spanò e Rosario Tedesco.

Il biglietto d’ingresso costa 18 euro intero, 15 euro ridotto e 6 euro per gli under 18. Per informazioni e prenotazioni consultare il sito www.teatrobinario7.it oppure telefonare allo 039.2027002.