Monti: "Secondo la Prefettura a Monza 19 persone con lo status di rifugiato su 3.114 sbarchi"
MONZA - Alla vigilia dell'arrivo di Matteo Salvini in città, per manifestare contro l'accoglienza dei migranti sul territorio brianzolo, il consigliere provinciale Andrea Monti rende noti i dati ufficiali comunicati dalla Prefettura
Su 3.114 presunti profughi arrivati sul territorio provinciale di Monza e Brianza dal 2014, solo 91 sono stati trasferiti nella rete SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Tra questi solo 5 sono minorenni. Sono i dati che la Prefettura ha reso noti all'Assemblea dei Sindaci e che Andrea Monti, assessore a Lazzate e consigliere provinciale, ha poi diffuso manifestando tutta la sua indignazione.
"Non poteva esserci pubblicità migliore per l'arrivo di Salvini di domani pomeriggio - ironizza Monti - perché i dati sono davvero scioccanti. Dal marzo 2014, data del primo arrivo in Provincia, di arrivi ne abbiamo registrati ben 3114. Un piccolo esercito. La vulgata comune, quella con cui si cerca di convincere il popolino dei presunti risvolti umanitari della faccenda, vorrebbe che fossero per lo più "profughi che scappano dalle guerre". Sappiamo poi che nella narrazione è meglio usare spesso anche la parole "donna", meglio se in stato interessante, oppure "bambino", così da suscitare facile pietismo. Un modo di fare spregiudicato, con cui si sfruttano i più deboli per tenere in piedi il carrozzone dell’emergenza, quello che continua a pompare soldi nelle casse di chi è chiamato a gestire tutto il circo. Tanti soldi. Soldi sempre più sporchi di sangue, visto che sono state stimate in oltre 11.000 le vittime del Canale di Sicilia; un "giochino" che uccide come una roulette russa, ma difficile da fermare proprio perché girano troppi quattrini facili. Ma tutte queste storielle si sciolgono come neve al sole davanti ai numeri. Impietosi, chiari, belli e tondi".
"Non poteva esserci pubblicità migliore per l'arrivo di Salvini di domani pomeriggio - ironizza Monti - perché i dati sono davvero scioccanti. Dal marzo 2014, data del primo arrivo in Provincia, di arrivi ne abbiamo registrati ben 3114. Un piccolo esercito. La vulgata comune, quella con cui si cerca di convincere il popolino dei presunti risvolti umanitari della faccenda, vorrebbe che fossero per lo più "profughi che scappano dalle guerre". Sappiamo poi che nella narrazione è meglio usare spesso anche la parole "donna", meglio se in stato interessante, oppure "bambino", così da suscitare facile pietismo. Un modo di fare spregiudicato, con cui si sfruttano i più deboli per tenere in piedi il carrozzone dell’emergenza, quello che continua a pompare soldi nelle casse di chi è chiamato a gestire tutto il circo. Tanti soldi. Soldi sempre più sporchi di sangue, visto che sono state stimate in oltre 11.000 le vittime del Canale di Sicilia; un "giochino" che uccide come una roulette russa, ma difficile da fermare proprio perché girano troppi quattrini facili. Ma tutte queste storielle si sciolgono come neve al sole davanti ai numeri. Impietosi, chiari, belli e tondi".
Dei 3.114 richiedenti protezione politica transitati in Brianza, sono 1.658 quelli che ancora risiedono nelle strutture presenti sul territorio provinciale. "Di questi - commenta Monti - nessuno ha nazionalità siriana, solo quattro sono libici. Eppure continuano a raccontarci che accogliamo persone che scappano dalla Libia e dalla Siria. Incredibile. Ma c'è di più. Ben 1.228 individui vengono classificati sotto la voce "Allontanamenti volontari". Cosa significa? Semplicemente sono immigrati di cui si è certificato non sussistere nessun diritto di entrare e permanere in Italia. Sono di fatto clandestini. Vi chiederete, come mai non sono stati rimpatriati? Bella domanda. Si sono "allontanati volontariamente", cioè sono stati lasciati liberi di vivere in clandestinità. Vi pare normale? Alla fine è come se il cerchio del lungo sistema criminale della tratta di uomini si fosse chiuso. Hanno vinto gli scafisti, sono riusciti nella loro missione. E lo Stato che cosa ha fatto? Ha chiuso gli occhi".
Infine il dato sullo status di rifugiato: "Su 3114 presunti profughi, solo 91 sono stati trasferiti nella rete SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), davvero un numero ridicolo. E i bambini? Si contano la miseria di 5 minorenni. Praticamente inesistenti. Tutto scritto nero su bianco, parola della Prefettura di Monza. Avete capito bene? Spendiamo decine di milioni di euro per accogliere rifugiati, salvo scoprire che praticamente nessuno di loro ha diritto di essere riconosciuto tale. È evidente come sia una colossale presa per i fondelli, un sistema utilizzato per mascherare il grande business che si cela sotto questa tratta di essere umani. Un business facilitato dall’emergenza. Più c’è emergenza, meno ci sono controlli. Più ci sono sbarchi e più c’è business. Peccato che aumentino i morti a dismisura, ma questo pare non importare nessuno. I morti non fanno business. I morti non si lamentano. I morti si dimenticano in fretta".
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