Nella terra del mobile anche in carcere imparano a fare i falegnami
MONZA - I detenuti nel carcere di Monza potranno essere seguiti nella loro formazione professionale e conseguire la qualifica di "operatori del legno". Lo rivela il senatore Andrea Mandelli spiegando che è stato raggiunto un accordo tra Governo, Regione Lombardia e Federlegno
"Durante la mia visita al carcere di Monza, pochi mesi fa, avevo preso un impegno per cercare di migliorare la difficile situazione sia di chi lavora nell'istituto penitenziario sia dei detenuti. Finalmente, quell'impegno si è trasformato in realtà". Lo annuncia il senatore Andrea Mandelli (Forza Italia), rivelando che è stato raggiunto un importante accordo tra Governo, Regione Lombardia e Federlegno a favore della formazione professionale dei detenuti, che potranno conseguire le qualifiche proprie della filiera degli "operatori del legno".
"In base all'intesa raggiunta - spiega Mandelli -, la Regione si farà carico della ristrutturazione dei locali del carcere adibiti a falegnameria, mentre Federlegno si occuperà del loro allestimento con moderni macchinari. E' anche previsto l'intervento di un 'archistar' per disegnare arredi che saranno autoprodotti e utilizzati per le celle dei detenuti. Il tutto, grazie all'utilizzo di fondi europei".
"Si tratta, di un progetto virtuoso - conclude il senatore brianzolo - che prepara la strada per il reinserimento lavorativo di chi sconta una pena. Un ringraziamento sentito va al sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli, e all'assessore alla Formazione, istruzione e lavoro della Regione Lombardia, Valentina Aprea, per l'impegno profuso al fine di arrivare a questo traguardo".
"In base all'intesa raggiunta - spiega Mandelli -, la Regione si farà carico della ristrutturazione dei locali del carcere adibiti a falegnameria, mentre Federlegno si occuperà del loro allestimento con moderni macchinari. E' anche previsto l'intervento di un 'archistar' per disegnare arredi che saranno autoprodotti e utilizzati per le celle dei detenuti. Il tutto, grazie all'utilizzo di fondi europei".
"Si tratta, di un progetto virtuoso - conclude il senatore brianzolo - che prepara la strada per il reinserimento lavorativo di chi sconta una pena. Un ringraziamento sentito va al sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli, e all'assessore alla Formazione, istruzione e lavoro della Regione Lombardia, Valentina Aprea, per l'impegno profuso al fine di arrivare a questo traguardo".
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