Paolo Mariani, dal click alla scheda: un giornalista tra i candidati monzesi

MONZA - Di solito ai suoi lettori chiede un click, un po' di curiosità per ciò che scrive e documenta con i suoi video. Questa volta Paolo Mariani, direttore della testata online MonzaOggi.com, chiede una "x" sulla scheda. E' infatti candidato in Forza Italia a supporto di Dario Allevi

In questi cinque anni con la sua penna e i suoi video ha più volte segnalato e denunciato quello che in città non funziona. Adesso ha deciso di passare all’azione provando a dare un volto nuovo a Monza direttamente dall’aula del consiglio comunale.

C’è anche un nostro collega, un direttore di una testata locale on line, a correre come candidato consigliere. Ed è per questo che abbiamo deciso di incontrarlo e di intervistarlo: per una volta è lui a dover rispondere alle domande, per una volta incontriamo e mettiamo ai raggi “X” un giornalista.

È Paolo Mariani, 50 anni, direttore della testata www.monzaoggi.com che si presentata nelle liste di Forza Italia a sostegno di Dario Allevi. Giornalista nell’anima (oltre che penna puntuale e pungente), ma anche consulente aziendale nell’ambito della comunicazione da sempre con la passione per l’impegno civico nelle liste del Mida. Che per queste elezioni ha deciso di scendere in campo, mettendoci la faccia e non più soltanto la penna.

“Ho deciso di candidarmi perché sono arrabbiato – ha spiegato – Prima di essere un giornalista, un direttore e un imprenditore sono soprattutto un cittadino e non mi piace il modo in cui Monza e i monzesi sono stati trattati in questi cinque anni”.

Diverse le battaglie portate avanti dal collega sulla testata che dirige. Segnalazioni giunte in redazione dai lettori, oppure direttamente da amici e cittadini essendo Paolo Mariani molto inserito all’interno della società civile monzese.

Tra i suoi cavalli di battaglia il degrado di piazza Cambiaghi e dei suoi bagni pubblici che dopo la segnalazione del direttore sono stati murati. “Era una situazione igienico sanitaria inaccettabile, trasformati in discarica a cielo aperto – ha spiegato – A pochi metri dal mercato alimentare. Il sindaco è la più alta autorità cittadina in campo sanitario. All’epoca inviai una lettera protocollata agli uffici comunali. Senza mai ricevere una risposta né orale né scritta”.

Poi la scelta dell’assessore Antonio Marrazzo di chiudere definitivamente i bagni pubblici diventati luogo di bivacco, spaccio e di drogati che si iniettavano e gettavano le siringhe nei bagno e nelle aiuole. Bagni che vennero murati.

Poi il caso dell’area Ambrosini di via Solferino. La denuncia, sempre tramite il suo giornale, dello stato di degrado e di abbandono della storica area sportiva e ricreativa. “Il problema fu anche portato in aula da un consigliere – ricorda Mariani – L’assessore Marrazzo rispose che non c’era mai stato un totale abbandono. Poi di lì a poco la struttura venne appaltata”.

Mariani conosce molto bene la piazza monzese, è per questo che non teme il debutto nell’arena della politica lui che di quei “gladiatori” da anni scrive.  “Quello dei bagni e quello dell’area Ambrosini sono solo due esempi – ha proseguito – Due esempi di scarsa serietà. E la serietà la si misura tra quello che promettono e quello che mantengono. Da parte di questa amministrazione c’è stato scarso rispetto verso i  cittadini”.

Ma ci sono altri argomenti caldi molto cari al direttore: il caso dell’ex area Fiera di via Stucchi e il caso dell’ex macello costato ai monzesi 4 milioni di euro.

Da qui la decisione di impegnarsi non solo dietro la tastiera di un computer ma in prima persona. “Grazie al lavoro di giornalista ho certamente un occhio più attento e pignolo – ricorda – Conosco molto bene le vicende monzesi e voglio capire ed agire partendo direttamente dall’interno della Pubblica amministrazione”.

Non sarà certo facile, e lo sa bene. “Gli italiani sono un popolo querulo – ricorda – Tutti si lamentano e poi scrollando le spalle affermano che intanto non cambierà nulla. Non ci credo, ed è per questo che ci provo. Non dobbiamo mai dimenticarci che quello che conta è la qualità della vita: anche nelle piccole cose come per esempio la sistemazione della segnaletica e delle strisce pedonali”.

Paolo Mariani, se arriverai in aula ricordati: i tuoi colleghi sono qui con occhi e penna pronta a segnalare tutto ciò che di bene e di male farai.

Barbara Apicella


Vuoi ricevere le notizie nella tua mail? Iscriviti alla newsletter: clicca qui
(in base alle impostazioni del tuo gestore potrebbe finire in caselle diverse dalla "Posta in arrivo")