Pensioni: assegno più ricco per i brianzoli
MONZA - L'Unione Artigiani ha realizzato una ricerca per mettere a fuoco la situazione pensionistica nell'area di Milano e Monza Brianza. I risultati indicano un numero stabile nei trattamenti e una media di erogato più alta rispetto alla media nazionale.
Più di 7 milioni di lavoratori italiani del settore privato
riceveranno dall'Inps, entro la metà di aprile, una busta arancione con
indicati la data di accesso alla pensione, l'importo che si percepirà e
il tasso di sostituzione, ovvero la differenza in percentuale tra lo
stipendio e l'importo erogato in quiescenza.
Ma come si presenta la situazione pensionistica in Lombardia, a Milano e a Monza-Brianza?
L'Unione
Artigiani ha realizzato una indagine fondata su dati Inps (Osservatorio
sulle pensioni vigenti e Banca dati sulle pensioni).
Le pensioni vigenti risultano in calo, seppur lieve, dal 2011 al 2015 sia a livello nazionale sia a livello locale.
In
Italia, a fronte di 18.323.234 pensioni erogate nel 2011, nel 2015
(ultimo dato disponibile) ne sono state pagate 18.044.221 (-2,59%).
Percentuali più ridotte, ma sempre in diminuzione, per la Lombardia dove
in cinque anni si è passati da 3.141.877 assegni a 3.115.310 (-0,85%);
per Milano (da 1.003.995 a 991.855, pari a -1,21%) eMonza-Brianza (da
261.665 a 261.239, -0,17%).
In Italia, su più
di 18 milioni di pensioni, la metà sono di vecchiaia (9.390.995, 52%);
3.791.027 di reversibilità (21%); 2.885.802 agli invalidi civili (16%);
1.130.573 di invalidità (6,3%) e 845.824 pensioni o assegni sociali
(4,7%).
In Lombardia, su un totale di 3.115.310
assegni erogati dall'Inps, 1.931020 (62%) sono pensioni di vecchiaia;
97.822 (3,1%) di invalidità; 649.339 (21%) destinate a superstiti;
74.555 (2,3%) sociali e 362.574 (11,6%) invalidi civili.
A
Milano, su 991.855 pensioni, il 63,5% sono di vecchiaia (630.673); il
2,5% di invalidità (24.522); il 20,5% di reversibilità (202.695); il
2,6% sociali (26.191); il 10,9% destinate a invalidi civili (107.774).
A
Monza e Brianza, infine, su 261.239 pensioni erogate nel 2015, 166.322
(63,7%) sono di vecchiaia; 8.988 (3,4%) di invalidità; 52.264 (20%) di
reversibilità; 5.474 (2,1%) sociali; 28.191 (10,8%) invalidità civili.
E gli importi erogati?
La
media del Paese dice che per la vecchiaia l'assegno è pari a 1.098
euro; 650,20 per l'invalidità; 597,9 per i superstiti; 420,4 sociali e
422,4 per gli invalidi civili.
In Lombardia
medie più alte: 1.229,1 euro per la vecchiaia; 777,5 per l'invalidità;
686,5 per le reversibilità; 435,3 per le pensioni sociali e 430,4 per le
invalidità civili.
Cifre ancor più alte per
Milano. Le pensioni di vecchiaia incassano in media 1.421,1 euro al
mese; le invalidità 835,4; le reversibilità 776,9; le sociali 462,1 e
gli invalidi civili 430,7.
Lievemente inferiore
a Milano, ma pur sempre seconda tra le province lombarde con gli
importi più alti, Monza e Brianza. Gli assegni per le pensioni di
vecchiaia presentano una media di 1.276,8 euro al mese; 806,6 per
l'invalidità; 710,9 per i superstiti; 418,3 le pensioni sociali e 426,7
quelle per gli invalidi civili.
“La fotografia
fornita da questi dati – commenta il segretario generale dell'Unione
Artigiani, Marco Accornero –presenta una situazione di stabilità nel
numero dei pensionati in Italia, in Lombardia e nelle province di Milano
e di Monza-Brianza. Rispetto alla media nazionale, la nostra regione
eroga importi superiori (quasi il 12% in più per le pensioni di
vecchiaia), e ancor meglio vanno Milano (+29% nella comparazione delle
medie provinciali e nazionali delle pensioni di vecchiaia ) e Monza e
Brianza (+16,3%). Certo, con la riforma del sistema pensionistico e la
crisi occupazionale, il futuro dei giovani sotto il profilo
pensionistico appare preoccupante. E' apprezzabile il lavoro dell'Inps
che con la “busta arancione” consentirà a migliaia di lavoratori di
comprendere la loro situazione, inducendoli a una maggiore attenzione e a
interventi a tutela del loro futuro.”