"Pesto orsino": il primo prodotto a chilometro zero del Parco Valle del Lambro

MONZA - Ieri mezzogiorno è stato ufficialmente presentato al pubblico il "pesto orsino", primo prodotto a chilometro zero del Parco Valle del Lambro. Porta la firma de "La Fata Verde", società che opera in Brianza dal 2003 con iniziative di riscoperta del territorio e della storia locale

Anche il Parco Valle del Lambro ha un suo prodotto a chilometro zero. E' il "pesto orsino", realizzato da "La Fata Verde" con le foglie dell'omonima pianta che crescono spontaneamente nel sottobosco delle zone umide del Parco e presentato ufficialmente ieri mezzogiorno al pubblico.

"La Fata Verde" è una società che opera in Brianza dal 2003 con iniziative di riscoperta del territorio e della storia locale attraverso l’apertura di attività di ristorazione in luoghi storici, eventi e pubblicazioni per la valorizzazione del paesaggio rurale. A seguito di queste attività e grazie anche alla produzione del "pesto orsino" ha ottenuto dalla Camera di Commercio il prestigioso marchio "Made in Brianza".

L’aglio orsino (Allium Ursinum L.) è una pianta bulbosa, erbacea, perenne, eretta non molto alta, con fiori bianchi e foglie lanceolate, dall’odore pungente di aglio. Le sue foglie sono tra le prime a spuntare alla fine dell’inverno, bucando la coltre di foglie secche cadute durante l’inverno. Il suo nome "orsino" deriva dal fatto che gli orsi dopo il letargo invernale, se ne cibano in grandi quantità per riprendere la carica di energia. L’aglio orsino ha proprietà disinfettanti, ipotensive, diuretiche e depurative, corrispondenti più o meno a quelle dell’aglio comune.

Il principale metodo di utilizzo è quello di sfruttare le foglie all’interno di insalate o per insaporire. I bulbi possono pure essere impiegati in cucina come l'aglio comune, sono però poco utilizzati in quanto molto piccoli e difficili da estrarre dal suolo, dove crescono in profondità. Le foglie trovano il suo migliore utilizzo come salsa, ricavandone un pesto delicato, che non lascia tracce nell’alito, come invece avviene nell’aglio comune. 

Il pesto di aglio orsino, oltre che per condire pasta e riso, si presta particolarmente bene ad accompagnare carni e pesci bolliti: è molto apprezzato sopra le tartine di salmone fumé ed è ideale per creare delle bruschette diverse dal solito. Il nostro pesto utilizza solo foglie fresche raccolte in un bosco in riva al Lago di Alserio ed è disponibile in tre varianti: classico con i pinoli, con mandorle e con noci. 

La raccolta dell’aglio orsino avviene nel Bosco della Buerga e curata dal Ctn (Centro Tecnico Naturalistico) del Parco Valle Lambro. E’ un’area in riva al Lago di Alserio di proprietà del Parco Valle Lambro dove l’aglio orsino cresce spontaneamente: la raccolta delle foglie viene fatta a mano senza estirpare il bulbo. Nel 2016 il Parco della Valle del Lambro ha concesso alla società "La Fata Verde" di raccogliere le foglie all’interno del Bosco della Buerga e di utilizzare il logo del Parco per qualificarne la provenienza.
 
Nel Casino di caccia Borromeo a Oreno è presente un affresco quattrocentesco che raffigura una scena di caccia all’orso. Il dettaglio della testa dell’orso con sullo sfondo dei ciuffi verdi, che sembrano proprio di aglio orsino, è stato utilizzato come immagine per il packaging del Pesto Orsino della Valle del Lambro. 


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