Quitadamo: "Basta appalti, per le buche e i rifiuti paghiamo disoccupati e migranti"
MONZA - Risolvere in un colpo solo il problema della disoccupazione e della cura più attenta del territorio: Michele Quitadamo, candidato sindaco della lista "Sinistra Alternativa Monza", propone di affidare ai disoccupati e ai migranti la raccolta dei rifiuti e la sistemazione delle buche stradali
Invece di spendere soldi in appalti per la raccolta dei rifiuti a Monza, per la pulizia e piccola manutenzione delle strade e dei marciapiedi sarebbe meglio municipalizzare i servizi impiegando – e naturalmente pagando – i disoccupati e i migranti. Con il duplice obiettivo non solo di risolvere in parte il problema dell’occupazione in città, ma di avere anche un maggiore controllo evitando poi problemi con le aziende che hanno ottenuto l’appalti.
A lanciare la proposta Michele Quitadamo, candidato sindaco per la lista “Sinistra Alternativa Monza” che riunisce l’ala più integralista della sinistra formata da Partito comunista, Rifondazione comunista e Sinistra anticapitalista.
“Tra i nostri obiettivi il sostegno del lavoro – spiega Quitadamo – Valorizzando i beni comuni, reinternalizzando i servizi comunali”.
L’idea alla base è molto semplice: per esempio per i piccoli interventi di manutenzione delle strade si potrebbero utilizzare piccole squadre di intervento. È da anni che Quitadamo solletica questa idea: utilizzare per esempio vigili o ausiliari della sosta per mappare le buche e poi inviare in loco migranti e disoccupati che, da un lato risolverebbero tempestivamente il problema e dall’altro troverebbero una piccola occupazione.
Quitadamo ritiene fondamentale il ritorno alla municipalizzazione soprattutto per la raccolta dei rifiuti. “Viste soprattutto le ultime vicende giudiziarie nelle quali è stata coinvolta la Sangalli – commenta – Bisognerebbe valutare un ritorno alla gestione comunale della raccolta dei rifiuti che, peraltro, potrebbe diventare anche una fonte di ricchezza. Prevedendo incentivi – per esempio con sconti sulla Tari – per coloro che fanno bene la raccolta differenziata”.
Barbara Apicella
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