Ristorazione e panificazione parlano sempre meno la lingua italiana

MONZA - Sempre più imprese straniere nel settore della ristorazione e della panificazione. E' quanto rileva la Camera di Commercio di Monza e Brianza che ha condotto un'indagine. Scoprendo tassi di crescita che probabilmente nessuno di noi riuscirebbe a immaginare

Il “food and beverage” italiano è in mano agli stranieri. E adesso a impastare e sfornare michette, panzerotti e brioche non c’è più il “sciur Brambilla” ma Mohamed o Karim.

Un dato interessante quello emerso dall’indagine condotta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese: in Italia il 10 per cento degli addetti al settore della ristorazione sono stranieri, con una crescita media annua del 45,7 per cento. Con un dato interessante per il settore dei panifici: l’aumento annuale dei fornai stranieri è del 32,5 per cento.

Le imprese straniere impegnate nel settore “food and beverage” (bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie e ambulanti) danno lavoro a più di 100 mila persone. Sono concentrate – come da previsione – al Nord e soprattutto in Lombardia  dove se ne contano oltre 30 mila impegnate soprattutto nel comparto della ristorazione con somministrazione.

Interessate anche il dato relativo alla panificazione con la presenza in Italia al settembre 2016 di 1.179 panetterie gestite da stranieri. Con la concentrazione più elevata, anche in questo casa, nella nostra regione.


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