Sant’Albino piange e saluta il “Nonno viaggiatore”
MONZA - Angelo Sambati è partito. Per l'ultimo viaggio. L'uomo sorridente e gentile, da tutti conosciuto come il "Nonno Viaggiatore", è passato a miglior vita. Lasciando un enorme vuoto soprattutto nel quartiere di Sant'Albino
Per tutti a Monza era il nonno viaggiatore. Un volto sempre sorridente, una parola gentile e soprattutto l’essere riuscito a regalare momenti di svago a tanti pensionati che grazie a lui si sono potuti godere una lunga (o breve) vacanza al mare e in montagna.
La comunità di Sant’Albino piange Angelo Sambati che alcuni anni fa aveva aperto nel rione una particolarissima agenzia di viaggi. La prima, in Italia, riservata esclusivamente ai brizzolati.
Lo avevo incontrato e conosciuto di persona. Un uomo gioviale, disponibile, attaccato al lavoro e alla famiglia. Dotato soprattutto di uno straordinario e raro entusiasmo. Quasi un bambino che si rallegrava nell’organizzare passeggiate di un giorno oppure vacanze di una settimana. Riservate tassativamente a chi era in pensione.
“La scomparsa prematura di Angelo ha lasciato un enorme vuoto – commenta l’amico e collaboratore Marcello Silvestri – Era un uomo generoso, buono, legatissimo alla famiglia e appassionato del suo lavoro e delle moto”.
Una persona che si era fatta volere molto bene dal quartiere di Sant’Albino. Al confine con Brugherio aveva inaugurato la sua agenzia di viaggi che aveva chiamato appunto “Nonno viaggiatore: viaggi per tutte le stagioni della vita”.
Questa originale attività piano piano, grazie anche al passaparola, è diventata punto di riferimento per tanti over 50, non solo di Sant’Albino, che hanno voglia di viaggiare e di scoprire l’Italia e il mondo.
Angelo aveva avuto l’intuizione giusta. Il futuro era la terza età. E con gli anziani lui ci aveva passato la vita avendo per venticinque anni svolto il lavoro di dimostratore durante quelle gite di un giorno che, in voga soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, richiamavano tantissimi anziani.
Gite in pullman pubblicizzate con allettanti volantini distribuiti a tappeto nelle cassette della posta con destinazione località di mare e di montagne non troppo lontane: visita alla città, pasto compreso, nuovi amici e poi sul bus granturismo Angelo a “piazzare” pentole ed elettrodomestici.
“Durante quei viaggi nel volto di quelle persone si rifletteva la gioia – mi aveva confidato – Quelle gite erano un’occasione per staccare con la solitudine, per conoscere nuove persone, per visitare luoghi che durante la gioventù non avevano avuto modo di visitare, vuoi per il lavoro vuoi per la mancanza di tempo”.
Dopo una lunga gavetta Angelo ha deciso che era arrivato il momento di mettersi in proprio aprendo questa agenzia di viaggi che, inaugurata proprio negli anni della crisi, è decollata. Insieme alla voglia di viaggiare dei pensionati. Con i quali Angelo aveva un feeling particolare, confidandomi un pensiero sul quale è importante riflettere.
“Gli anziani spesso si sentono soli – mi aveva detto – è per questo che soprattutto durante il periodo delle feste organizziamo viaggi e gite. Il tutto come in una grande famiglia. Hanno bisogno di viaggiare, conoscere, scoprire luoghi nuovi ma soprattutto hanno bisogno di essere ascoltati”. E Angelo in questo era molto bravo.
Buon viaggio, nonno viaggiatore.
Barbara Apicella
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