Sbarca in Italia e chiede protezione internazionale: arrestato dalla Polizia
MONZA - E' sbarcato in Italia il 29 maggio insieme ad altri migranti, intenzionato anche lui a chiedere la protezione internazionale. Un nigeriano di 31 anni è stato però scoperto dalla Polizia di Stato grazie alle impronte digitali: espulso nel 2013, non poteva fare ritorno per cinque anni
Il 29 maggio è sbarcato sulle coste italiane insieme ad altri migranti richiedendo la protezione politica internazionale. Il suo tentativo, però, è durato poco: un nigeriano di 31 anni, già espulso nel 2013, giunto a Monza è stato però smascherato e arrestato dalla Polizia di Stato per violazione della normativa sull'immigrazione.
Lui, naturalmente, aveva cercato di fare il furbo. Perché con l'ultimo sbarco di pochi giorni fa ha dichiarato un'identità diversa rispetto a quella che risultava negli archivi qui in Italia. Del resto sapeva benissimo di essere stato espulso nel 2013 su ordine della Questura di Torino, con accompagnamento coatto alla frontiera e che, pertanto, fino al 2018 non poteva rientrare in Italia.
Ci ha riprovato lo stesso, ma arrivato a Monza per le operazioni di fotosegnalamento, è stato tradito dalle impronte digitali. Grazie a quelle è stato accertato che il nigeriano aveva già cercato altre tre volte di ritornare nel nostro Paese. Questa volta, riconosciuto, gli è andata male: per lui si sono spalancate le porte del carcere.
Lui, naturalmente, aveva cercato di fare il furbo. Perché con l'ultimo sbarco di pochi giorni fa ha dichiarato un'identità diversa rispetto a quella che risultava negli archivi qui in Italia. Del resto sapeva benissimo di essere stato espulso nel 2013 su ordine della Questura di Torino, con accompagnamento coatto alla frontiera e che, pertanto, fino al 2018 non poteva rientrare in Italia.
Ci ha riprovato lo stesso, ma arrivato a Monza per le operazioni di fotosegnalamento, è stato tradito dalle impronte digitali. Grazie a quelle è stato accertato che il nigeriano aveva già cercato altre tre volte di ritornare nel nostro Paese. Questa volta, riconosciuto, gli è andata male: per lui si sono spalancate le porte del carcere.