Un pezzo da novanta per cercare di entrare nella storia: Eliud Kipchoge, l'atleta keniano che alle Olimpiadi di Rio 2016 si è messo al collo la medaglia d'oro nella maratona, ora è pronto per scendere in pista all'autodromo per tentare di abbattere per prima il muro delle due ore di corsa nella lunga distanza.

Là dove sfrecciano i bolidi, insomma, ora si vuole provare l'impresa con il "motore" più naturale al mondo: le gambe. Le sue dovranno macinare i 42 chilometri e 195 metri lungo un percorso di 2,4 chilometri da ripetere complessivamente 17 volte e mezzo.

Ancora incerto il momento in cui verrà tentata l'impresa: sarà tra domani (sabato 6) e lunedì 8 maggio nel momento in cui gli atleti riterranno ideali le condizioni per correre al meglio delle loro possibilità.

Oltre a Kipchoge saranno in pista anche Zersenay Tadese (eritreo che detiene il primato mondiale della mezza maratona) e l'etiope Lelisa Desisa (il più giovane del terzetto, con i suoi 27 anni, vanta un personale di 2h04'45", ha vinto due volte la Maratona di Boston e l'argento nella specialità ai mondiali di Mosca 2013).

Oggi, venerdì 5 maggio, nel frattempo si correrà un'altra singolare maratona in piazza del Duomo a Milano. Una maratona "a staffetta" con 334 atleti per l'evento organizzato dalla Nike. Ognuno di loro correrà una sola parte di quei 42 chilometri, potendo quindi garantire velocità superiori e abbattere, tutti insieme, la soglia delle due ore anche se avrà un valore puramente simbolico. Il via è previsto per le 19.