L'appello di un intero quartiere in lotta contro lo smog

MONZA - La chiamano l'autostrada di San Rocco, è l'attraversamento che congiunge Viale delle Industrie con Via Borgazzi e che ogni giorno si trasforma in una camera a gas. Gli abitanti chiedono una centralina di lettura e interventi che, giunta dopo giunta, non avvengono

Aria irrespirabile, un quartiere di Monza diviso in due da quella che è stata ribattezzata l’autostrada di San Rocco e i residenti chiedono, per l’ennesima volta, l’installazione di una centralina fissa per il rilevamento dello smog.

Sono passati anni, amministrazioni di colori diversi, promesse, ma l’aria a San Rocco (ma non solo) resta pesante. E la richiesta in questo periodo di elezioni torna pressante: che l’amministrazione trovi un accordo per far installare una centralina fissa dell’Arpa nel giardino del Centro civico di via D’Annunzio che affaccia proprio sulla via Monte Santo. Una richiesta che ci giunge da un nostro lettore, storico residente del quartiere di San Rocco.

“È da anni che chiediamo l’installazione di una centralina fissa nel nostro quartiere – scrive – Infatti con la presenza della via Monte Santo che è attraversata costantemente da auto e anche camion l’aria è davvero molto pesante. Quella via infatti è la strada di attraversamento che collega viale delle Industrie con via Borgazzi in direzione Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo, oltre che l’ingresso per chi viene da Milano verso Monza”.

Un traffico costante, soprattutto durate le ore di punta, oltre al traffico interno del quartiere, uno dei più popolosi di Monza. Una richiesta non campata per aria ma sollecitata fin dai tempi della Giunta Faglia da residenti e dal gruppo Fuori dal pantano. Più volte riproposta anche in questo quinquennio del governo Scanagatti, ma ad oggi ancora inevasa. È stata posizionata la centralina, ma solo per un controllo periodico. Ma i residenti, e il nostro lettore, chiedono altro.

“Come cittadino di San Rocco e a nome di altri residenti chiedo di poter sapere democraticamente la qualità dell’aria che respiro - ribadisce il nostro lettore – Poter constatare di persona i valori di inquinamento dell’aria. Perché ciò che si respira ha molta più valenza di tante campagne ecologiste. È una questione di trasparenza, di far conoscere e quindi educare. Non chiediamo la luna. L’aria nel nostro quartiere è molto pesante e noi che ci viviamo vogliamo sapere che cosa stiamo respirando”.

Ad oggi di centraline fisse dell’Arpa per il rilevamento della qualità dell’aria a Monza ce ne sono soltanto due: una in via Macchiavelli e l’altra all’interno del parco di Monza, in via Mirabellino. Sulla vicenda è intervenuto polemicamente nei giorni scorsi anche Michele Quitadamo, candidato sindaco per Sinistra Alternativa Monza (che riunisce Partito comunista italiano, Rifondazione comunista e Sinistra anticapitalista) che ha ironizzato sulla posizione delle centraline che dovrebbero verificare la qualità dell’aria nelle zone più trafficate.

“Per rilevare lo stato di inquinamento dell’aria viene posizionata una centralina proprio nel polmone verde recintato più grande d’Europa – ha commentato – E poi una in via Macchiavelli, una via interna non particolarmente trafficata e la centralina in questo caso è stata messa vicino ai giardini”.

B.Api.


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