Una cittadina scrive ad Allevi: "Gli sloggiati li ritroviamo in strada, Monza è meno sicura"

MONZA - Un lungo e articolato post di una cittadina, sul profilo Facebook del sindaco Dario Allevi, riapre il dibattito sulla sicurezza. Nello scritto si evidenzia che le persone allontanate dagli edifici occupati abusivamente, ora le ritroviamo in strada. Per i cittadini il problema è peggiorato

Dove sono finite quelle persone fatte sgomberare nelle ultime settimane dalla nuova amministrazione di Monza, allontanate dai luoghi dismessi che avevano occupato abusivamente? Dove sono finiti i “residenti” non autorizzati della palazzina di via Curtatone o della ex Diefenbach di via Borgazzi?

La domanda, più che mai lecita, l’ha rivolta una cittadina direttamente sul profilo facebook del sindaco Dario Allevi , specificando fin da subito di non voler sollevare alcuna polemica.

Una richiesta nata da un servizio televisivo andato in onda ieri, sabato, dove veniva ripresa anche la stazione di Monza con i bivacchi di extracomunitari e senza fissa dimora. “Secondo lei dove sono tutte quelle persone che avete buttato fuori di casa? – conclude nel post la cittadina – Non credo proprio che lei, sindaco Allevi, le riporti con un barcone nelle loro terre. O sbaglio?”.

In attesa in una risposta la monzese, che ha precisato di conoscere bene il problema essendo anche volontaria del 118, ha sollevato con toni e linguaggio civile una riflessione che in molti, non solo ora, hanno fatto.

Partendo dal presupposto che la legalità va sempre garantita, ci si scontra quotidianamente anche con le lungaggini e le “stranezze” della legge e soprattutto l’effettiva difficoltà a trovare una soluzione concreta e duratura. Oltre alla mancanza anche di uomini che garantiscano e presidino costantemente i luoghi caldi. Con il rischio concreto di spostare semplicemente il problema da una parte all’altra, proprio come è avvenuto con la stazione: la maggiore presenza della polizia locale ha spostato i gruppi di extracomunitari (e i relativi problemi annessi) ai giardinetti di via Azzone Visconti.

“Tengo molto alla mia città – ha scritto nel lungo post la monzese – Oltre che essere una pendolare non vorrei vedere più quest’immagine di gente che beve, che discute a voce alta, che bivacca. Vorrei che Monza fosse citata in un telegiornale per il suo patrimonio artistico, per la bellezza di vivere in questa piccola città”.

Facendo un’ulteriore riflessione su come gestire un problema con il quale bisogna convivere quotidianamente. “Non voglio fare nessun tipo di polemica – ha aggiunto – Ma capire il vero senso di quello che state facendo perché cacciarli dalle case vuol dire trovarseli in giro e creare meno sicurezza, non più sicurezza. Ormai sono sbarcati in Italia e dato che siamo tutti consapevoli che gli altri paesi dell’Europa non ci aiutano sarebbe meglio continuare ad integrarli come abbiamo fatto finora”.

Una risposta la monzese la potrà probabilmente ricevere domani, lunedì 24 luglio, alle 18.30 in occasione del Consiglio comunale dove all’ordine del giorno c’è anche la presentazione delle linee programmatiche del sindaco relative alle azioni e ai progetti che intende realizzare nel corso del suo mandato.  

Barbara Apicella


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