Una mostra per celebrare i duecento anni di “Monza città”
MONZA - Domani, domenica 10 aprile, la ex Casa degli Umiliati inaugura una mostra per celebrare i duecento anni di vita di Monza, quando appunto due secoli fa fu promossa a rango di città. Fino al 5 giugno nelle sale dei Musei Civici sarà possibile scoprire tutta l'evoluzione di questi due secoli di storia cittadina.
Monza spegne le duecento candeline. Duecento anni di vita e non sentirli, guardando con orgoglio ai due secoli appena trascorsi e con sguardo fiducioso ed entusiasta al futuro. Festa di compleanno per la città di Tedolinda che celebra l’importante anniversario con un evento culturale ed espositivo ai Musei civici di via Teodolinda.
Da domani, domenica 10 aprile, fino al 5 giugno la ex Casa degli Umiliati ospiterà una mostra documentaria dedicata agli ultimi duecento anni di vita di Monza, quando appunto due secoli fa fu promossa a rango di città. Sarà possibile seguire un percorso alla scoperta dell’evoluzione della città passando attraverso cimeli, documenti d'archivio, libri d'epoca, dipinti, stampe grazie ai quali sarà possibile esplorare la realtà quotidiana di Monza nel trentennio di dominazione asburgica.
Si tratta di un periodo ricco di avvenimenti e di presenze importanti, dall’arciduca il viceré Giuseppe Ranieri d’Asburgo-Lorena, appassionato di botanica, all’imperatore Ferdinando I d’Austria, incoronato re del Regno lombardo-veneto nel 1838 con la Corona Ferrea. Nel percorso della mostra si potranno seguire le diverse tappe di questo cambiamento, come la nascita e il rifacimento di nuovi edifici e strutture, come la chiesa di San Gerardo nel 1836 e la ristrutturazione della Piazza del Duomo, nel 1833.
Si tratta di un periodo ricco di avvenimenti e di presenze importanti, dall’arciduca il viceré Giuseppe Ranieri d’Asburgo-Lorena, appassionato di botanica, all’imperatore Ferdinando I d’Austria, incoronato re del Regno lombardo-veneto nel 1838 con la Corona Ferrea. Nel percorso della mostra si potranno seguire le diverse tappe di questo cambiamento, come la nascita e il rifacimento di nuovi edifici e strutture, come la chiesa di San Gerardo nel 1836 e la ristrutturazione della Piazza del Duomo, nel 1833.
Non mancano anche alcune chicche: i primi lampioni, il velocipede Monza Milano, la Pia Casa di Ricovero e Industria, la Società di Mutuo Soccorso, la vita dei lavoratori dei cappellifici, la nascita dei due storici collegi monzesi, il Bianconi e le Canossiane.
Una città che già due secoli fa scoprì la sua vocazione turistica con la stampa delle prime guide di cui si possono ammirare alcuni esemplari in mostra, e venne costruita la seconda rete ferroviaria d’Italia, che collegava Milano a Monza permettendo ai regnanti di raggiungere la loro dimora estiva.
L'ottenimento del proprio "Sigillo della città" aprì una riflessione storica sulle prerogative di Monza e sulla sua unicità, di cui si occuparono studiosi e storici locali che daranno campo a una letteratura riassunta dal volumetto "Di cosa possa intrattenersi il forestiero in Monza" di A. Perpenti, esposto in mostra.
Per informazioni e prenotazioni consultare il sito www.museicivicimonza.it