Stasera tutti all'oratorio: Alessia ha bisogno di aiuto per combattere la "Atassia di Friederich"
NOVA MILANESE - "Atassia di Friederich", sembra una parolaccia e, in parte, lo è davvero: è la rarissima malattia che ha colpito la concittadina Alessia, di soli 15 anni, e che impedisce la coordinazione muscolare. Stasera all'oratorio di via Caravaggio una festa per raccogliere fondi e finanziare la ricerca scientifica.
Sarà una festa per tutti con canti, balli e buona cucina: nella serata di oggi, sabato 10, a partire dalle 19, nell'oratorio di via Caravaggio la vera protagonista è la solidarietà. L'evento organizzato dall'associazione Diaspora Petilina, infatti, si propone di raccogliere fondi a favore dell'associazione onlus "Una speranza per Alessia".
Chi è Alessia? Una ragazza di 15 anni che abita in città, con tanti sogni e piena di vita come tutte le sue coetanee. Ma con un un problema in più: è affetta dalla rara malattia denominata "Atassia di Friederich", che sta a indicare una condizione "senza ordine", ovvero mancanza di coordinazione muscolare.
Con questo termine si indicano una serie di malattie che hanno in comune una degenerazione del sistema nervoso centrale e delle sue vie nervose che sono quelli responsabili della coordinazione motoria. Tradurre le conseguenze è molto semplice: difficoltà che vanno dalla difficoltà nel camminare, ma anche ai movimenti della lingua, delle labbra per parlare e deglutire e a quella degli occhi. Chi è Alessia? Una ragazza di 15 anni che abita in città, con tanti sogni e piena di vita come tutte le sue coetanee. Ma con un un problema in più: è affetta dalla rara malattia denominata "Atassia di Friederich", che sta a indicare una condizione "senza ordine", ovvero mancanza di coordinazione muscolare.
E' una mallattia genetica , ereditaria rara (l'incidenza è di circa 2 persone ogni 100.000) progressiva, invalidante e purtroppo al momento non curabile. Colpisce il sistema nervoso centrale in quanto i malati con questa variante, hanno un livello molto basso di una proteina,la frataxina, che viene in più silenziata da un espansione irregolare di un pezzettino di un gene.
Inizia a manifestarsi, di solito, tra i 6 e 15anni . La ricerca va avanti anche se la rarità tiene lontani gli investimenti delle principali case farmaceutiche come pure investimenti pubblici. Ad oggi le sperimentazioni in essere sono sostenute quasi interamente da beneficenze di privati.
Così è anche per Alessia. Il problema è stato scoperto solo nel mese di febbraio 2015. La famiglia si è guardata intorno e ha iniziato a collaborare con altre che condividono lo stesso problema per sostenere finanziariamente alcune sperimentazioni su composti farmacologici che hanno visto per la prima volta al mondo la somministrazione sull'uomo a Torino.
Questa sperimentazione continua con esiti che al momento sembrano promettenti. Con Alessia e l'aiuto dei cittadini, anche quelli residenti nei Comuni limitrofi, si stanno organizzando iniziative sul territorio che permettono di sensibilizzare le persone al fine di raccogliere i molti denari che son necessari per le sperimentazioni. Naturalmente più fondi si raccolgono e più velocemente avviene tutta l'operazione, meglio è nell'interesse di Alessia e di tutte le persone che soffrono per la sua stessa malattia.
Questa sera, dunque, tutti in via Caravaggio. Non ci sono scuse: la serata inizia presto e il divertimento finisce tardi. Un momento lo si trova. E' il modo per partecipare alla battaglia di un'adolescente e della sua famiglia. E' un modo per continuare ad avere "Una speranza per Alessia".
Questa sera, dunque, tutti in via Caravaggio. Non ci sono scuse: la serata inizia presto e il divertimento finisce tardi. Un momento lo si trova. E' il modo per partecipare alla battaglia di un'adolescente e della sua famiglia. E' un modo per continuare ad avere "Una speranza per Alessia".
Rosanna :
Mi sento molto vicina alla battaglia di alessia perche' anche la Mia famiglia e' stata toccata da questa malattia, spero Che la ricerca possa trovare una cura adeguata che almeno fermi il processo degenerativo. | lunedì 12 ottobre 2015 12:00 Rispondi