A 16 anni violenta una donna: 11 anni dopo il marocchino condannato finisce in carcere
BELLUSCO - Un marocchino di 27 anni residente in paese nei giorni scorsi è stato portato in carcere a Monza dai Carabinieri della Compagnia di Vimercate: a undici anni di distanza è stato condannato per un episodio di violenza sessuale nei confronti di una donna, commesso in stazione centrale quando aveva soltanto 16 anni.
Da ragazzino aveva violentato una donna. A distanza di undici anni, ormai uomo, il marocchino è stato condannato. Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Vimercate, dopo avere svolto indagini nei suoi confronti, lo hanno rintracciato a Bellusco e accompagnato alla casa circondariale di Monza.
L'extracomunitario, oggi ventisettenne, deve scontare quattro anni e tre mesi di reclusione per fatti che risalgono al giugno 2005. Aveva 16 anni e, insieme a un amico che le forze dell'ordine non sono mai riuscite a identificare, aveva violentato una donna di 56 anni in un locale abbandonato ai margini della Stazione Centrale di Milano.
Dopo avere preso i soldi che custodiva nella borsetta si erano dati alla fuga: ma la descrizione fornita dalla vittima, trovata in stato di choc nella notte dagli agenti di Polizia, aveva permesso di acciuffare il marocchino e di portarlo al carcere minorile "Beccaria" di Milano.
Era tornato in libertà alla scadenza dei termini della custodia cautelare. La giustizia, intanto, ha fatto il suo corso: finché è stata pronunciata la sentenza nei suoi confronti ed è stato firmato l'ordine di carcerazione. Per lui, ritenuto colpevole per i reati di rapina, sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo, si sono spalancate le porte di San Quirico.
L'extracomunitario, oggi ventisettenne, deve scontare quattro anni e tre mesi di reclusione per fatti che risalgono al giugno 2005. Aveva 16 anni e, insieme a un amico che le forze dell'ordine non sono mai riuscite a identificare, aveva violentato una donna di 56 anni in un locale abbandonato ai margini della Stazione Centrale di Milano.
Dopo avere preso i soldi che custodiva nella borsetta si erano dati alla fuga: ma la descrizione fornita dalla vittima, trovata in stato di choc nella notte dagli agenti di Polizia, aveva permesso di acciuffare il marocchino e di portarlo al carcere minorile "Beccaria" di Milano.
Era tornato in libertà alla scadenza dei termini della custodia cautelare. La giustizia, intanto, ha fatto il suo corso: finché è stata pronunciata la sentenza nei suoi confronti ed è stato firmato l'ordine di carcerazione. Per lui, ritenuto colpevole per i reati di rapina, sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo, si sono spalancate le porte di San Quirico.