Una bomba carta per ottenere il pagamento del debito: commercialista in carcere
BESANA IN BRIANZA - Un commercialista residente in città, ma con studio a Carate Brianza, è stato portato in carcere in seguito all'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Monza. Gli viene contestato un tentativo di estorsione ai danni di un uomo d'affari
Un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza. E' la misura restrittiva che ha colpito un commercialista di 53 anni, residente a Besana in Brianza ma con studio a Carate Brianza, a cui viene contestata una tentata estorsione: una bomba carta lanciata contro la casa di un presunto debitore per ottenere il versamento di 300 mila euro.
Il professionista, portato in carcere giovedì dai Carabinieri della Compagnia di Seregno, venerdì è stato sottoposto all'interrogatorio di garanzia da parte del Gip alla presenza del suo avvocato difensore.
Secondo la Procura il commercialista e la socia, una donna di 45 indagata a piede libero per la stessa accusa, avrebbero preteso il pagamento del debito per un'attività di mediazione prestata a favore di un uomo di affari residente a Pieve Emanuele (Mi).
In virtù del mancato pagamento, stando alle prima sommaria ricostruzione di una vicenda che è ancora da definire nei suoi dettagli, l'uomo d'affari il 24 gennaio sarebbe stato convocato nello studio di Carate Brianza dove avrebbe subito pressioni, pare anche minacce con il coinvolgimento della famiglia, per il pagamento.
Un fatto seguito a distanza di qualche settimana, il 18 febbraio, dal lancio di una bomba carta contro la sua abitazione. Proprio quest'ultimo episodio ha spinto la vittima a rivolgersi ai Carabinieri che, in seguito alle indagini e alle intercettazioni telefoniche, hanno fornito alla Procura elementi utili per richiedere la misura cautelare nei confronti del commercialista.
Il professionista, portato in carcere giovedì dai Carabinieri della Compagnia di Seregno, venerdì è stato sottoposto all'interrogatorio di garanzia da parte del Gip alla presenza del suo avvocato difensore.
Secondo la Procura il commercialista e la socia, una donna di 45 indagata a piede libero per la stessa accusa, avrebbero preteso il pagamento del debito per un'attività di mediazione prestata a favore di un uomo di affari residente a Pieve Emanuele (Mi).
In virtù del mancato pagamento, stando alle prima sommaria ricostruzione di una vicenda che è ancora da definire nei suoi dettagli, l'uomo d'affari il 24 gennaio sarebbe stato convocato nello studio di Carate Brianza dove avrebbe subito pressioni, pare anche minacce con il coinvolgimento della famiglia, per il pagamento.
Un fatto seguito a distanza di qualche settimana, il 18 febbraio, dal lancio di una bomba carta contro la sua abitazione. Proprio quest'ultimo episodio ha spinto la vittima a rivolgersi ai Carabinieri che, in seguito alle indagini e alle intercettazioni telefoniche, hanno fornito alla Procura elementi utili per richiedere la misura cautelare nei confronti del commercialista.
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