Barzaghi: "Ospedale di Desio ridimensionato, riforma sanitaria che non funziona"

DESIO - Il consigliere regionale Laura Barzaghi (Pd), nonostante le dichiarazioni dell'assessore Giulio Gallera, rimane della sua idea riguardo al ridimensionamento dell'ospedale cittadino. E aggiunge tutte le sue perplessità sulla riforma sanitaria che, a suo avviso, non funziona

Nei giorni scorsi aveva diffuso la notizia che l'ospedale di Desio avrebbe perso il servizio di risonanza magnetica. Laura Barzaghi, consigliere regionale del Partito Democratico, nonostante la smentita arrivata dal Pirellone per mano dell'assessore Giulio Gallera, resta della sua idea. E aggiunge tutte le sue perplessità per una riforma sanitaria che, a suo avviso, non ha prodotto alcun risultato utile.

Qui di seguito l'intervento che ha diffuso un paio di giorni fa attraverso il suo profilo Facebook e che, di certo, troverà critiche ma anche sostenitori:


La notizia che da fine agosto probabilmente sarà a rischio anche il servizio della risonanza magnetica, perché il proprietario, un privato, per mancanza di accordi con la dirigenza porterà via questo macchinario, ha destato sconcerto nell'ambiente ospedaliero desiano. Questa notizia si va a sommare ad altre raccolte in questi mesi piuttosto preoccupanti per quanto riguarda il presidio ospedaliero di Desio, perché sembra essere in atto un vero e proprio ridimensionamento della struttura, punto di
riferimento ben preciso per tutto il territorio. 

Il ridimensionamento che sta avvenendo dopo la riforma sanitaria regionale e l’accorpamento con l'ex Azienda ospedaliera di Monza, riguarda sia i servizi, ad esempio, radiologia o alcuni ambulatori chiusi parzialmente, sia le professionalità presenti, perché molti primari vengono dirottati su altri ospedali, sia le competenze.

Il "caso Desio" non è tuttavia un episodio isolato. Le segnalazioni arrivano da più parti e riguardano i disservizi che si stanno creando anche in altre ASST. È quanto paventavamo come opposizioni in occasione della discussione in aula e della approvazione di ciò che pomposamente Maroni aveva chiamato "Evoluzione del sistema socio sanitario lombardo". Questa riforma, a un anno giusto dalla sua approvazione, mostra la corda e ha bisogno di essere rivista. È necessario fare cioè una profonda verifica dell’attuazione della legge. Siamo convinti che ha portato solo grande confusione all’interno del settore sanitario lombardo e, finora, nessun effetto positivo. Perciò, a settembre ci faremo promotori, nelle sedi adeguate, di alcune iniziative per giungere ad una rivisitazione della riforma che, dopo solo un anno, mostra tutte le sue incongruenze.


Vuoi ricevere le notizie nella tua mail? Iscriviti alla newsletter: clicca qui