Causa civile contro Rosario Perri: la Giunta Corti gli chiede 7 milioni di euro
DESIO - La Giunta guidata dal sindaco Roberto Corti ha incaricato l'avvocato Patrizia Fusi, dello studio legale Mariconda e associati, per intentare una causa civile nei confronti di Rosario Perri, ex dirigente del Comune e chiedergli 7 milioni di risarcimento per il danno arrecato alla comunità desiana.
Per la Corte di Cassazione il processo penale si è ormai concluso: il reato di abuso d'ufficio che lo aveva portato sul banco degli imputati è prescritto dal mese di febbraio dello scorso anno. La battaglia legale di Rosario Perri, l'ex dirigente dell'ufficio Tecnico del Comune di Desio ed ex assessore provinciale, è però tutt'altro che conclusa: l'amministrazione comunale ha intenzione di chiedergli danni per 7 milioni di euro.
Lo annuncia il sindaco Roberto Corti, evidenziando che la Corte di Cassazione ha sì annullato i reati penali contestati per sopraggiunta prescrizione ma, allo stesso tempo, ha confermato ai fini risarcitori la responsabilità di Perri.
Lo annuncia il sindaco Roberto Corti, evidenziando che la Corte di Cassazione ha sì annullato i reati penali contestati per sopraggiunta prescrizione ma, allo stesso tempo, ha confermato ai fini risarcitori la responsabilità di Perri.
La vicenda è riassunta in breve dalla Cassazione: "In base a quanto ricostruito in sentenza Perri ha acquisito al Comune di Desio immobili gravati da una ipoteca di 32 milioni di euro, accettando in garanzia una promessa di fideiussione garantita da un assegno bancario di un valore dodici volte inferiore all'importo dell'ipoteca, procurando in questo modo un ingiusto vantaggio patrimoniale alla società Polo Tecnologico Brianza SpA e un danno all'amministrazione comunale. Avrebbe dovuto agire come semplice delegato del Comune per sottoscrivere la convenzione per l'attuazione del programma integrato di intervento invece, secondo i giudici, ha esercitato il suo potere al di fuori dello schema normativo procedendo alla sottoscrizione dell'atto nonostante la presenza dell'ipoteca riguardante l'immobile, sui cui il Consiglio comunale (organo competente in via esclusiva) non aveva potuto assumere alcuna decisione perché ne ignorava l'esistenza".
"Così agendo - spiega l'amministrazione comunale in un comunicato - ha procurato un danno anche a tutti i cittadini desiani che, ignari, pagavano le tasse nella convinzione che Perri, come dirigente del Comune, agisse per il bene collettivo e non in favore di altri. La Cassazione ha comunque ritenuto di confermare le imputazioni al fine della causa civile, sia per il danno patrimoniale, sia per il danno non patrimoniale, ovvero il danno di immagine recato all’amministrazione".
La Giunta guidata dal sindaco Roberto Corti ha quindi incaricato l'avvocato Patrizia Fusi, dello studio legale Mariconda e associati, per far rientrare nelle casse comunali circa sette milioni di euro come risarcimento per il danno arrecato alla comunità desiana.
La Giunta guidata dal sindaco Roberto Corti ha quindi incaricato l'avvocato Patrizia Fusi, dello studio legale Mariconda e associati, per far rientrare nelle casse comunali circa sette milioni di euro come risarcimento per il danno arrecato alla comunità desiana.
“Questa sentenza, - commenta Corti - assieme alle diverse operazioni giudiziarie che in questi giorni stanno portando in carcere e in tribunale personalità che in passato hanno avuto responsabilità politiche e amministrative a Desio, deve farci tenere alta la guardia sul versante della legalità e della trasparenza, per evitare di tornare indietro ai ‘tempi bui’, quando, a comandare, erano ‘gli amici degli amici’ ".