Johnny Dorelli compie 80 anni: la Rai celebra il cantante, l'attore e il gentiluomo
MEDA - Giorno importante oggi per la Brianza e per tutto il mondo dello spettacolo in Italia: Johnny Dorelli, all'Anagrafe Giorgio Domenico Guidi, compie 80 anni. In tanti hanno voluto celebrare questo compleanno, un pensiero davvero speciale arriva dalla Rai
Il suo nome compare di fianco a quello dei mostri sacri dello spettacolo. Perché, a dire il vero, mostro sacro lo è anche lui anche se il suo carattere molto probabilmente è proprio quello dell'antidivo. Johnny Dorelli, grande cantante, attore, conduttore televisivo, originario di Meda, oggi compie la bellezza di ottant'anni.
Tante le persone e i giornali che in questi giorni stanno ricordando il suo compleanno, sempre con parole gentili per uno che nella sua carriera non è mai stato sopra le righe. In particolare un pensiero molto ricco di affetto arriva direttamente dalla Rai che, con lui, ha condiviso tanti successi e che ha voluto ripercorrerne la carriera:
Un susseguirsi di trionfi nel mondo della musica, alla radio, in televisione, in teatro (indimenticabile il suo "Aggiungi un posto a tavola" di Garinei e Giovannini) e al cinema. Auguri Jonny Dorelli, 80 anni di talento, charme, classe e ironia. La sua grande popolarità ha reso pubblici anche gli amori con le attrici Lauretta Masiero, da cui è nato Gianluca Guidi anche lui cantante e attore teatrale; Catherine Spaak con cui ha avuto il figlio Gabriele; Gloria Guida da cui è nata Guendalina.
Giorgio Domenico Guidi nasce a Meda il 20 febbraio 1937. Figlio d'arte, trascorre l'infanzia negli Stati Uniti, dove suo padre Aurelio Guidi, cantante tenore con lo pseudonimo di Nino D'Aurelio, si era trasferito per lavoro insieme alla moglie Teresa. Studia il contrabbasso e il pianoforte alla High School of Music and Art di New York e si fa notare in concorsi televisivi per giovani talenti, dove si esibisce con il nome d'arte di Johnny Dorelli (il cognome nasce dalla storpiatura che facevano gli statunitensi di D'Aurelio, lo pseudonimo del padre).
Debutta a soli 14 anni, nel '51, incidendo per La voce del padrone un 78 giri con i pezzi Arrotino/Famme Durmi. Quando nel 1955, non ancora ventenne, rientra in Italia, viene subito accolto nella scuderia CGD di Teddy Reno, che gli fa incidere soprattutto cover di brani in lingua inglese. Teddy intuisce che Dorelli interpreta perfettamente e con eleganza il ruolo di crooner. Come lui, a parte lo stesso Reno, Nicola Arigliano, Emilio Pericoli e Fred Bongusto. I primi successi arrivano subito. Il più eclatante è forse proprio il primo, del 1958, che arriva a sorpresa per il giovanissimo Johnny sistemato in coppia con Domenico Modugno al Festival di Sanremo. I due presentano una canzone destinata a diventare celeberrima, Nel blu dipinto di blu. L'anno successivo, la coppia Modugno Dorelli si ripresenta a Sanremo, questa volta con Piove, e vince di nuovo.
Naturalmente, il successo di entrambi i brani va quasi totalmente attribuito a Modugno, che ne è anche l'autore, e che all'epoca era già conosciuto e apprezzato. Ma la matricola Dorelli, non andrà dimenticata (arriverà in tutto per ben 8 volte in finale al Festival). Nel 1967 presenta a Sanremo, in coppia con l'autore Don Backy, L'immensità, che è ad oggi forse il suo maggior successo discografico. Ulteriore popolarità arriva a Dorelli dai caroselli che il cantante gira per la Galbani. Tanto che nel 1963 la RAI gli affida alcuni spettacoli televisivi (Johnny 7, Johnny Sera, Se te lo raccontassi) che saranno grandi successi. Dorelli darà prova del suo talento, da cantante confidenziale a conduttore, da attore a macchietta comica col personaggio di Dorellik, a cui si ispireranno anche all'Arnoldo Mondadori Editore per creare il personaggio di Paperinik.
Nel 1968 interpreta la parte del conte Danilo nell'adattamento tv dell'operetta La vedova allegra, curato da Giuseppe Patroni Griffi e diretto da Antonello Falqui. Protagonista femminile doveva essere Mina, ma le trattative con la cantante non andranno a buon fine e sarà affidato a Catherine Spaak (che nelle parti cantate sarà "doppiata" da Lucia Mannucci del Quartetto Cetra). Negli anni '70 e '80 Johnny è protagonista di più di venti commedie leggere di grandissimo successo che dipingono un' epoca spensierata e benestante: del 1973 "Pane e cioccolata" di Franco Brusati con Nino Manfredi, un emigrato italiano in Svizzera; "Dimmi che fai tutto per me" (1976) con Pamela Villoresi, di Pasquale Festa Campanile; "Il mostro" (1977) thriller di Luigi Zampa con Sydney Rome e musiche di Ennio Morricone; "Spogliamoci così, senza pudor" (1977) con Enrico Montesano e Barbara Bouchet; "Amori miei" (1978) di Steno, in cui è Marco, uno dei due mariti di Anna, interpretata da Monica Vitti; "Come perdere una moglie e trovare un' amante" (1978) di Pasquale Festa Campanile; "Tesoro mio" (1979) con la bellissima Zeudi Araya; "Il cappotto di Astrakan" (1980), tratto dal romanzo di Piero Chiara; "Mi faccio la barca" (1980) di Sergio Corbucci; "Dio li fa e poi li accoppia" (1982), ritorna a collaborare con Steno; "Sesso e volentieri" (1982) di Dino Risi con Gloria Guida; "Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (1984) con Lino Banfi; "State buoni se potete" (1983) di Luigi Magni, "A tu per tu" (1984) sempre di Corbucci.
La televisione
Nel 1983, affiancato da Amanda Lear, Nadia Cassini, Gigi e Andrea e Gigi Sabani, conduce su Canale 5 la gara musicale Premiatissima che riesce persino a superare il Fantastico di Gigi Proietti. Nel 1984 interpreta il maestro Perboni nel Cuore di Luigi Comencini e nel 1988 La coscienza di Zeno di Sandro Bolchi. Nel 1990 è a Sanremo come conduttore assieme a Gabriella Carlucci, e l'anno successivo presenta il varietà del sabato sera Fantastico insieme a Raffaella Carrà. Nel 1991 è nel cast de "Il muro di gomma" di Marco Risi. Nel 2005 nel film di Pupi Avati "Ma quando arrivano le ragazze". Del 2007 è la sua ottava partecipazione all'Ariston come cantante in gara (la prima nel 1958), con il brano Meglio così. Nel 2011, riceve il riconoscimento speciale Leggio d'oro "Alberto Sordi".
Per festeggiare Johnny la sezione delle Teche Rai della piattaforma digitale RaiPlay, riproporrà integralmente lo sceneggiato "Cuore", uno sceneggiato televisivo andato in onda nel 1984, su Rai2 in 6 puntate. Libero adattamento dell'omonimo romanzo di Edmondo De Amicis (1846-1908).
Tante le persone e i giornali che in questi giorni stanno ricordando il suo compleanno, sempre con parole gentili per uno che nella sua carriera non è mai stato sopra le righe. In particolare un pensiero molto ricco di affetto arriva direttamente dalla Rai che, con lui, ha condiviso tanti successi e che ha voluto ripercorrerne la carriera:
Un susseguirsi di trionfi nel mondo della musica, alla radio, in televisione, in teatro (indimenticabile il suo "Aggiungi un posto a tavola" di Garinei e Giovannini) e al cinema. Auguri Jonny Dorelli, 80 anni di talento, charme, classe e ironia. La sua grande popolarità ha reso pubblici anche gli amori con le attrici Lauretta Masiero, da cui è nato Gianluca Guidi anche lui cantante e attore teatrale; Catherine Spaak con cui ha avuto il figlio Gabriele; Gloria Guida da cui è nata Guendalina.
Giorgio Domenico Guidi nasce a Meda il 20 febbraio 1937. Figlio d'arte, trascorre l'infanzia negli Stati Uniti, dove suo padre Aurelio Guidi, cantante tenore con lo pseudonimo di Nino D'Aurelio, si era trasferito per lavoro insieme alla moglie Teresa. Studia il contrabbasso e il pianoforte alla High School of Music and Art di New York e si fa notare in concorsi televisivi per giovani talenti, dove si esibisce con il nome d'arte di Johnny Dorelli (il cognome nasce dalla storpiatura che facevano gli statunitensi di D'Aurelio, lo pseudonimo del padre).
Debutta a soli 14 anni, nel '51, incidendo per La voce del padrone un 78 giri con i pezzi Arrotino/Famme Durmi. Quando nel 1955, non ancora ventenne, rientra in Italia, viene subito accolto nella scuderia CGD di Teddy Reno, che gli fa incidere soprattutto cover di brani in lingua inglese. Teddy intuisce che Dorelli interpreta perfettamente e con eleganza il ruolo di crooner. Come lui, a parte lo stesso Reno, Nicola Arigliano, Emilio Pericoli e Fred Bongusto. I primi successi arrivano subito. Il più eclatante è forse proprio il primo, del 1958, che arriva a sorpresa per il giovanissimo Johnny sistemato in coppia con Domenico Modugno al Festival di Sanremo. I due presentano una canzone destinata a diventare celeberrima, Nel blu dipinto di blu. L'anno successivo, la coppia Modugno Dorelli si ripresenta a Sanremo, questa volta con Piove, e vince di nuovo.
Naturalmente, il successo di entrambi i brani va quasi totalmente attribuito a Modugno, che ne è anche l'autore, e che all'epoca era già conosciuto e apprezzato. Ma la matricola Dorelli, non andrà dimenticata (arriverà in tutto per ben 8 volte in finale al Festival). Nel 1967 presenta a Sanremo, in coppia con l'autore Don Backy, L'immensità, che è ad oggi forse il suo maggior successo discografico. Ulteriore popolarità arriva a Dorelli dai caroselli che il cantante gira per la Galbani. Tanto che nel 1963 la RAI gli affida alcuni spettacoli televisivi (Johnny 7, Johnny Sera, Se te lo raccontassi) che saranno grandi successi. Dorelli darà prova del suo talento, da cantante confidenziale a conduttore, da attore a macchietta comica col personaggio di Dorellik, a cui si ispireranno anche all'Arnoldo Mondadori Editore per creare il personaggio di Paperinik.
Nel 1968 interpreta la parte del conte Danilo nell'adattamento tv dell'operetta La vedova allegra, curato da Giuseppe Patroni Griffi e diretto da Antonello Falqui. Protagonista femminile doveva essere Mina, ma le trattative con la cantante non andranno a buon fine e sarà affidato a Catherine Spaak (che nelle parti cantate sarà "doppiata" da Lucia Mannucci del Quartetto Cetra). Negli anni '70 e '80 Johnny è protagonista di più di venti commedie leggere di grandissimo successo che dipingono un' epoca spensierata e benestante: del 1973 "Pane e cioccolata" di Franco Brusati con Nino Manfredi, un emigrato italiano in Svizzera; "Dimmi che fai tutto per me" (1976) con Pamela Villoresi, di Pasquale Festa Campanile; "Il mostro" (1977) thriller di Luigi Zampa con Sydney Rome e musiche di Ennio Morricone; "Spogliamoci così, senza pudor" (1977) con Enrico Montesano e Barbara Bouchet; "Amori miei" (1978) di Steno, in cui è Marco, uno dei due mariti di Anna, interpretata da Monica Vitti; "Come perdere una moglie e trovare un' amante" (1978) di Pasquale Festa Campanile; "Tesoro mio" (1979) con la bellissima Zeudi Araya; "Il cappotto di Astrakan" (1980), tratto dal romanzo di Piero Chiara; "Mi faccio la barca" (1980) di Sergio Corbucci; "Dio li fa e poi li accoppia" (1982), ritorna a collaborare con Steno; "Sesso e volentieri" (1982) di Dino Risi con Gloria Guida; "Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (1984) con Lino Banfi; "State buoni se potete" (1983) di Luigi Magni, "A tu per tu" (1984) sempre di Corbucci.
La televisione
Nel 1983, affiancato da Amanda Lear, Nadia Cassini, Gigi e Andrea e Gigi Sabani, conduce su Canale 5 la gara musicale Premiatissima che riesce persino a superare il Fantastico di Gigi Proietti. Nel 1984 interpreta il maestro Perboni nel Cuore di Luigi Comencini e nel 1988 La coscienza di Zeno di Sandro Bolchi. Nel 1990 è a Sanremo come conduttore assieme a Gabriella Carlucci, e l'anno successivo presenta il varietà del sabato sera Fantastico insieme a Raffaella Carrà. Nel 1991 è nel cast de "Il muro di gomma" di Marco Risi. Nel 2005 nel film di Pupi Avati "Ma quando arrivano le ragazze". Del 2007 è la sua ottava partecipazione all'Ariston come cantante in gara (la prima nel 1958), con il brano Meglio così. Nel 2011, riceve il riconoscimento speciale Leggio d'oro "Alberto Sordi".
Per festeggiare Johnny la sezione delle Teche Rai della piattaforma digitale RaiPlay, riproporrà integralmente lo sceneggiato "Cuore", uno sceneggiato televisivo andato in onda nel 1984, su Rai2 in 6 puntate. Libero adattamento dell'omonimo romanzo di Edmondo De Amicis (1846-1908).
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