Va di moda la truffa dei falsi avvocati: ingannate due anziane in pochi giorni
MUGGIO' - Una donna di 80 anni venerdì poco prima di mezzogiorno ha consegnato due collane d'oro a un falso avvocato, dopo aver appreso che era necessario pagare per l'incidente in cui sarebbe stata coinvolta la figlia. Pochi giorni prima analogo episodio a Limbiate con la scusa di un'assicurazione scaduta.
Dopo i falsi addetti dell'acqua e del gas, ecco i finti avvocati. Non hanno la tuta da operaio, vestono in giacca e cravatta, ma il risultato è lo stesso: fanno sparire soldi e gioielli dalle abitazioni ingannando incolpevoli vecchiette.
Venerdì è toccato da una donna di 85 anni residente a Muggiò. Molto lucida, in gamba, ma abbindolata dall'abilità del truffatore. Le ha telefonato qualificandosi come avvocato Rossi e per spiegarle che sua figlia era rimasta coinvolta in un incidente stradale. Per risolvere la situazione era necessario pagare qualche centinaio di euro, somma che la figlia in quel momento non era in grado di versare.
Quando l'anziana ha fatto presente che anche lei non custodiva ingenti importi nell'abitazione, il presunto avvocato l'ha tranquillizzata: vanno benissimo anche gioielli come pegno.
L'anziana, rassicurata, ha atteso che arrivasse l'incaricato della riscossione, un uomo dai modi gentili e gli ha consegnato due collane in oro tutta contenta di aver aiutato la figlia. Qualche ora più tardi, però, la ragazza si è fatta viva davvero: e quando la mamma le ha chiesto di raccontarle l'incidente in cui era stata coinvolta, la ragazza ha immediatamente capito che l'anziana era stata truffata.
Pochi giorni prima era accaduto un episodio analogo, ma con un altro presunto avvocato, che ha contattato una pensionata per dirle che l'assicurazione dell'auto della figlia era scaduta: per evitare il fermo amministrativo, che le avrebbe impedito di circolare, era necessario versare al più presto un importo imprecisato di qualche centinaio di euro.
Anche in questo caso l'anziana ha acconsentito di buon grado, salvo scoprire poco più tardi di essere stata raggirata da un mascalzone.
I Carabinieri ricordano sempre di non aprire la porta di casa agli sconosciuti: in caso di dubbi, è sempre meglio telefonare al 112. I militari sono già in giro: possono arrivare in pochi istanti ed evitare spiacevoli episodi.
Venerdì è toccato da una donna di 85 anni residente a Muggiò. Molto lucida, in gamba, ma abbindolata dall'abilità del truffatore. Le ha telefonato qualificandosi come avvocato Rossi e per spiegarle che sua figlia era rimasta coinvolta in un incidente stradale. Per risolvere la situazione era necessario pagare qualche centinaio di euro, somma che la figlia in quel momento non era in grado di versare.
Quando l'anziana ha fatto presente che anche lei non custodiva ingenti importi nell'abitazione, il presunto avvocato l'ha tranquillizzata: vanno benissimo anche gioielli come pegno.
L'anziana, rassicurata, ha atteso che arrivasse l'incaricato della riscossione, un uomo dai modi gentili e gli ha consegnato due collane in oro tutta contenta di aver aiutato la figlia. Qualche ora più tardi, però, la ragazza si è fatta viva davvero: e quando la mamma le ha chiesto di raccontarle l'incidente in cui era stata coinvolta, la ragazza ha immediatamente capito che l'anziana era stata truffata.
Pochi giorni prima era accaduto un episodio analogo, ma con un altro presunto avvocato, che ha contattato una pensionata per dirle che l'assicurazione dell'auto della figlia era scaduta: per evitare il fermo amministrativo, che le avrebbe impedito di circolare, era necessario versare al più presto un importo imprecisato di qualche centinaio di euro.
Anche in questo caso l'anziana ha acconsentito di buon grado, salvo scoprire poco più tardi di essere stata raggirata da un mascalzone.
I Carabinieri ricordano sempre di non aprire la porta di casa agli sconosciuti: in caso di dubbi, è sempre meglio telefonare al 112. I militari sono già in giro: possono arrivare in pochi istanti ed evitare spiacevoli episodi.