Grimoldi: "Confindustria sul caso K-Flex non dice nulla?"

RONCELLO - L'onorevole Paolo Grimoldi interviene sulla vicenda della K-Flex e sull'ormai probabile delocalizzazione della produzione in Polonia a scapito dei 187 dipendenti che rischiano di rimanere a casa. E oltre al Governo sollecita una presa di posizione anche da parte di Confindustria

Fallita l'ultima trattativa tra proprietà e sindacati, da più parti si alzano richieste di intervento del Governo affinché si provveda a tutelare i 187 dipendenti che rischiano il licenziamento per la delocalizzazione della K-Flex di Roncello in Polonia.

L'ultimo, proprio ieri, è stato l'onorevole Paolo Grimoldi (deputato della Lega Nord), che in linea con quanto hanno fatto gli altri suoi "colleghi" che lo hanno preceduto esorta l'Esecutivo a non rimanere immobile di fronte a questa situazione.

"Il Governo - afferma il parlamentare del Carroccio - intervenga subito per evitare il licenziamento dei 187 lavoratori dell’impianto monzese di Roncello della K-Flex: il comportamento di questa azienda, che, dopo aver ricevuto decine di milioni di finanziamenti statali, sceglie di delocalizzare all’estero solo per abbassare il costo del lavoro, rischia di creare un precedente pericoloso e sbriciolare del tutto l’occupazione in Italia.
I ministri Calenda e Poletti intervengano immediatamente, costringendo quanto meno l’azienda a restituire le somme statali ricevute negli anni se non verranno revocati i licenziamenti dei 187 dipendenti: il Governo non può accettare che un’impresa che ha ricevuto soldi pubblici oggi lasci a casa 187 lavoratori e traslochi all’estero come se niente fosse".

Grimoldi, però, dopo aver fatto questo valutazioni, ne ha anche per Confindustria: "Se c'è, batta un colpo. Il presidente non ha nulla da dire su questa vicenda?".


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