Interramento, nessuna alzata di mano: prima le verifiche tecniche, poi la spedizione in Regione
SEVESO - L'atmosfera in Consiglio comunale, ieri sera, era davvero accesa. Il tema dell'interramento della linea ferroviaria continua a far discutere. Due le mozioni da discutere e da votare: alla fine, però, nessuna alzata di mano. Il Consiglio comunale ha deciso di fare verifiche tecniche su un nuovo modo di realizzare l'interramento, per andare poi a sottoporlo alla Regione Lombardia.
Due mozioni per molti versi contrapposte, una discussione iniziata ancora prima del Consiglio comunale, per arrivare a una decisione: nella seduta di ieri a Seveso si è deciso di non alzare la mano per passare ai voti. Il Consiglio comunale farà le verifiche tecniche con un'impresa che dispone di una tecnologia moderna, poi l'incontro con la Regione Lombardia per capire se si procederà all'interramento della ferrovia o se, al contrario, verrà affossata una volta per tutte questa idea.
Hanno vinto tutti, ammesso che ci fosse una vittoria in ballo, nella seduta che si è svolta lunedì sera in un clima parecchio infuocato. Ha vinto Daniele Tagliabue (capogruppo della lista civica Sevesoviva), che ha presentato la mozione per rimettere in discussione lo stanziamento di 68 milioni da parte della Regione per la realizzazione dei sottopassi più lavori di ammodernamento e raddoppio della linea per Camnago, per Meda, per Seregno.
E' stato lui, in apertura di seduta, a presentare dapprima lo studio realizzato da Ferrovie Nord nel 2009: "Studio importante - ha spiegato Tagliabue - perché ha certificato la possibilità di interrare la linea. In totale 93 milioni di euro, di cui 64 per lavori a corpo (realizzazione vera e propria dell’aspetto strutturale dell’opera): 41 per composizione e finitura, gli altri per gli impianti e opere complementare e opere di mitigazione. Questa, però, è l’età della pietra. Un metodo antico. Il metodo da noi approfondito è utilizzato in molte parti del mondo almeno da una ventina d’anni, in Italia da poco. Tecnica più semplice, veloce, economica ed ecologica. I costi si ridurrebbero di oltre il 50%. Non ci sarebbe neanche la necessità di fermare una linea. Da tre anni e mezzo a due anni di lavoro. Certo, i pendolari per questi due anni avrebbero disagi, ma consideriamo con i sottopassi il disagio eterno per tutti i cittadini".
Alla fine, però, ha vinto anche il sindaco Paolo Butti: non è uscito crocifisso dall'aula. Qualche colpo l'ha incassato, soprattutto quelli provenienti da Luca Allievi (capogruppo della Lega Nord) che prima gli ha rimproverato la mancanza di un atto ufficiale, protocollato, che certifichi che sia effettivamente avvenuto il continuo confronto con la Regione Lombardia. E che poi gli ha chiesto conto degli espropri che si andranno a fare per un raddoppio in superficie delle tratte finanziate.
Però la soluzione finale, le mozioni ritirate senza arrivare ad alcun voto, fa comodo anche a lui. Sì alle verifiche tecniche, dunque, per sapere se l'impresa che dispone della nuova tecnologia può fare l'intervento a Seveso come suggerito da Tagliabue. Poi tutti in missione in Regione Lombardia: non solo lui in qualità di sindaco, bensì tutti i capigruppo in sua compagnia. Se riusciranno a convincere la Regione, ne uscirà davvero bene insieme a tutti. Se la Regione opporrà un netto rifiuto, non sarà stato lui a dire di no alla voce di quei cittadini che chiedevano l'interramento.
Intanto la decisione comune è stata quella di non perdere tempo: giovedì è già fissata la commissione dei capigruppo per definire gli incontri con l'impresa. Poi, al più presto, occorre recarsi al Pirellone. Determinati, convincenti. E con le dita incrociate.
Hanno vinto tutti, ammesso che ci fosse una vittoria in ballo, nella seduta che si è svolta lunedì sera in un clima parecchio infuocato. Ha vinto Daniele Tagliabue (capogruppo della lista civica Sevesoviva), che ha presentato la mozione per rimettere in discussione lo stanziamento di 68 milioni da parte della Regione per la realizzazione dei sottopassi più lavori di ammodernamento e raddoppio della linea per Camnago, per Meda, per Seregno.
E' stato lui, in apertura di seduta, a presentare dapprima lo studio realizzato da Ferrovie Nord nel 2009: "Studio importante - ha spiegato Tagliabue - perché ha certificato la possibilità di interrare la linea. In totale 93 milioni di euro, di cui 64 per lavori a corpo (realizzazione vera e propria dell’aspetto strutturale dell’opera): 41 per composizione e finitura, gli altri per gli impianti e opere complementare e opere di mitigazione. Questa, però, è l’età della pietra. Un metodo antico. Il metodo da noi approfondito è utilizzato in molte parti del mondo almeno da una ventina d’anni, in Italia da poco. Tecnica più semplice, veloce, economica ed ecologica. I costi si ridurrebbero di oltre il 50%. Non ci sarebbe neanche la necessità di fermare una linea. Da tre anni e mezzo a due anni di lavoro. Certo, i pendolari per questi due anni avrebbero disagi, ma consideriamo con i sottopassi il disagio eterno per tutti i cittadini".
Alla fine, però, ha vinto anche il sindaco Paolo Butti: non è uscito crocifisso dall'aula. Qualche colpo l'ha incassato, soprattutto quelli provenienti da Luca Allievi (capogruppo della Lega Nord) che prima gli ha rimproverato la mancanza di un atto ufficiale, protocollato, che certifichi che sia effettivamente avvenuto il continuo confronto con la Regione Lombardia. E che poi gli ha chiesto conto degli espropri che si andranno a fare per un raddoppio in superficie delle tratte finanziate.
Però la soluzione finale, le mozioni ritirate senza arrivare ad alcun voto, fa comodo anche a lui. Sì alle verifiche tecniche, dunque, per sapere se l'impresa che dispone della nuova tecnologia può fare l'intervento a Seveso come suggerito da Tagliabue. Poi tutti in missione in Regione Lombardia: non solo lui in qualità di sindaco, bensì tutti i capigruppo in sua compagnia. Se riusciranno a convincere la Regione, ne uscirà davvero bene insieme a tutti. Se la Regione opporrà un netto rifiuto, non sarà stato lui a dire di no alla voce di quei cittadini che chiedevano l'interramento.
Intanto la decisione comune è stata quella di non perdere tempo: giovedì è già fissata la commissione dei capigruppo per definire gli incontri con l'impresa. Poi, al più presto, occorre recarsi al Pirellone. Determinati, convincenti. E con le dita incrociate.