Pedemontana vuole rivalersi sulla Givaudan per bonificare i terreni della diossina
SEVESO - Una novità nella questione della bonifica dei terreni colpiti dalla diossina e interessati dal passaggio di Pedemontana: ieri in Regione è emerso che l'intervento sarà realizzato rivalendosi sulla Givaudan. Un po' perplessi i consiglieri di opposizione
I soldi per realizzare l'autostrada al momento mancano. Ma quanto a coraggio Pedemontana non è seconda a nessuno: in caso di realizzazione di interventi di bonifica dei terreni colpiti dalla diossina, l'intenzione è quella di rivalersi sulla Givaudan (ex Icmesa). Questo è ciò che è emerso ieri mattina nel corso della Commissione Ambiente di Regione Lombardia, rivelato dall'assessore Claudia Terzi che ha risposto all'interrogazione di Gianmarco Corbetta (M5S) sugli interventi di bonifica dei terreni attraversati dal tracciato della tratta “B2” di Pedemontana e su chi sosterrà i costi.
L'assessore Terzi ha precisato che Pedemontana ha avviato un piano per separare le aree contaminate dall'incidente Icmesa del 1976 da quelle non contaminate e che presenterà progetti di bonifica per lotti e relativi costi che provvederà a sostenere. Nel corso di un recente tavolo tecnico con i rappresentanti delle amministrazioni locali, ATS di Monza e Brianza, le Direzioni generali Welfare, Infrastrutture e Ambiente, Pedemontana ha illustrato i risultati delle sue analisi dove vengono messi in evidenza 68 superamenti di “concentrazioni soglie di contaminazione” in siti residenziali e 5 in siti industriali su un totale di 387 campioni effettuati precisando che, non essendo “soggetto responsabile della contaminazione” in caso di realizzazione di interventi di bonifica si rivarrà sulla società “Givaudan & C.” (ex Icmesa).
L'assessore Terzi ha precisato che Pedemontana ha avviato un piano per separare le aree contaminate dall'incidente Icmesa del 1976 da quelle non contaminate e che presenterà progetti di bonifica per lotti e relativi costi che provvederà a sostenere. Nel corso di un recente tavolo tecnico con i rappresentanti delle amministrazioni locali, ATS di Monza e Brianza, le Direzioni generali Welfare, Infrastrutture e Ambiente, Pedemontana ha illustrato i risultati delle sue analisi dove vengono messi in evidenza 68 superamenti di “concentrazioni soglie di contaminazione” in siti residenziali e 5 in siti industriali su un totale di 387 campioni effettuati precisando che, non essendo “soggetto responsabile della contaminazione” in caso di realizzazione di interventi di bonifica si rivarrà sulla società “Givaudan & C.” (ex Icmesa).
"La nostra richiesta di stop a Pedemontana resta - commenta il consigliere pentastellato Gianmarco Corbetta - ma c’è anche soddisfazione perché al momento sembrerebbe scongiurata l’ipotesi che a pagare le bonifiche siano i cittadini lombardi tramite i fondi regionali o i proprietari dei terreni che non hanno nessuna responsabilità nel disastro della diossina. Il contenzioso con la Givaudan potrebbe durare anni ed è un dato di fatto che Pedemontana non ha i fondi per il risanamento dell’area: staremo a vedere se e come APL riuscirà ad uscire da questa intricata situazione. Ad ogni modo il tema delle bonifiche dei terreni ancora inquinati dalla diossina è centrale e qualunque tentativo di addossare i costi di disastri ambientali ai cittadini deve essere respinto".
Molto più lapidaria Laura Barzaghi (Partito Democratico): "Da un lato è un bene che la Regione sia tornata sui suoi passi, visto che in un primo momento aveva detto che sarebbero stati i cittadini proprietari dei terreni a dover pagare per la bonifica per poi vederseli espropriare. Ma pensare che la Strabag, ditta che ha vinto l'appalto, intervenga per rifarsi sull'azienda che peraltro ha già pagato 40 anni fa per quello che è successo, mi sembra una risposta butta lì, giusto per darne una".
Molto più lapidaria Laura Barzaghi (Partito Democratico): "Da un lato è un bene che la Regione sia tornata sui suoi passi, visto che in un primo momento aveva detto che sarebbero stati i cittadini proprietari dei terreni a dover pagare per la bonifica per poi vederseli espropriare. Ma pensare che la Strabag, ditta che ha vinto l'appalto, intervenga per rifarsi sull'azienda che peraltro ha già pagato 40 anni fa per quello che è successo, mi sembra una risposta butta lì, giusto per darne una".
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Gianni Del Pero :
Ed ha ragione Laura Barzaghi. Questa "bufala" del pagamento che potrebbe essere effettuato da Givaudan era in effetti emersa nella riunione tecnica del 19 Ottobre in Regione, subito stoppata dagli stessi funzionari tecnici di Regione Lombardia che sottolineavano che il soggetto interessato (APL Pedemontana), qualora avesse confermato il suo interesse (di fare l'autostrda) avrebbe dovuto farsi carico della bonifica in quanto sarebbe risultato proprietario al termine della procedura di esproprio. Anche il sindaco di Seveso aveva sottolineato l'esistenza della transazione "tombale" per la quale Givaudan ha chiuso i suoi conti con il territorio interessato dalla ricaduta di diossina. | venerdì 18 novembre 2016 12:00 Rispondi