Peruviana strangolata: richiesta la perizia psichiatrica per Vincenzi
SEVESO - Una perizia psichiatrica per Vittorio Vincenzi, l'uomo finito in carcere per lo strangolamento della ex compagna peruviana Elisabeth Huayta Quispe nello scorso mese di dicembre. L'hanno richiesta sia la difesa sia la Procura
Vittorio Vincenzi sarà sottoposto a perizia psichiatrica. Lo avrebbero richiesto contestualmente sia la difesa sia la Procura che sta indagando sull'omicidio della ventinovenne peruviana Elisabeth Huayta Quispe, ex compagna, avvenuto nell'appartamento di piazza Mazzini a Seveso nello scorso mese di novembre.
Una richiesta attesa, quasi dovuta, da parte di difesa e accusa per verificare se la sera dell'omicidio Vincenzi fosse effettivamente in grado di intendere e di volere.
L'episodio aveva destato enorme scalpore, non solo in città, anche perché avvenuto in corrispondenza della Giornata Internazionale della violenza contro le donne. A Seveso, una volta appreso dell'omicidio, l'amministrazione comunale aveva voluto organizzare una fiaccolata, con sosta proprio sotto la finestra dell'abitazione per due parole da parte del sindaco Paolo Butti.
Indagini ancora in corso, naturalmente, per cercare di capire cosa possa aver fatto maturare quell'episodio di violenza. Un'amica della vittima aveva proprio confidato di essere stata l'ultima a sentirla prima dell'omicidio e di aver raccolto il suo risentimento per il fatto che Vincenzi le avrebbe "sottratto" le bambine per festeggiare il compleanno della minore, che faceva proprio un anno, mentre lei era a casa da sola in attesa.
L'analisi di telefonate, messaggi, e-mail, potrebbe aiutare a ricostruire quel difficile rapporto familiare e quella terribile notte. E poi, naturalmente, la perizia. Perché si possa stabilire se Vincenzi ha agito senza rendersene conto o se, come ipotizza la Procura, possa anche esserci stata premeditazione.
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Una richiesta attesa, quasi dovuta, da parte di difesa e accusa per verificare se la sera dell'omicidio Vincenzi fosse effettivamente in grado di intendere e di volere.
L'episodio aveva destato enorme scalpore, non solo in città, anche perché avvenuto in corrispondenza della Giornata Internazionale della violenza contro le donne. A Seveso, una volta appreso dell'omicidio, l'amministrazione comunale aveva voluto organizzare una fiaccolata, con sosta proprio sotto la finestra dell'abitazione per due parole da parte del sindaco Paolo Butti.
Indagini ancora in corso, naturalmente, per cercare di capire cosa possa aver fatto maturare quell'episodio di violenza. Un'amica della vittima aveva proprio confidato di essere stata l'ultima a sentirla prima dell'omicidio e di aver raccolto il suo risentimento per il fatto che Vincenzi le avrebbe "sottratto" le bambine per festeggiare il compleanno della minore, che faceva proprio un anno, mentre lei era a casa da sola in attesa.
L'analisi di telefonate, messaggi, e-mail, potrebbe aiutare a ricostruire quel difficile rapporto familiare e quella terribile notte. E poi, naturalmente, la perizia. Perché si possa stabilire se Vincenzi ha agito senza rendersene conto o se, come ipotizza la Procura, possa anche esserci stata premeditazione.
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