Star: nel piatto un rilancio da 25 milioni e un taglio di 65 dipendenti
AGRATE BRIANZA - Sta assumendo toni forti il braccio di ferro tra sindacati e vertici aziendali per il piano di rilancio proposto dai vertici aziendali della Star: a far discutere è il taglio di 65 dipendenti nel giro di quattro anni. Ma la parte manageriale replica che sul piatto ci sono investimenti da 25 milioni di euro in quattro anni per rilanciare lo stabilimento.
Ha un sapore amaro per dipendenti e sindacati l'ultimo piano proposto dalla Star di Agrate Brianza: un rilancio dell'attività aziendale a fronte di una ristrutturazione totale che prevede anche 65 esuberi.
Sindacati che, dopo avere abbandonato il tavolo delle trattative, annunciano mobilitazioni a ogni livello per scongiurare l'attuazione di quella che è la proposta dei vertici aziendali. E' infatti previsto il taglio di 65 dipendenti nel volgere di un triennio: con i primi 35 destinati a restare a casa entro questa estate e gli altri 30 diluiti nei tre anni successivi. Per i sindacati, che avevano chiesto un piano di rilancio, la proposta è quasi un affronto.
I vertici aziendali, però, la pensano in modo completamente diverso: il gruppo GBfoods, che detiene lo storico marchio rilevato nel 2007 dalla spagnola Gallina blanca, la misura proposta è destinata a restituire allo stabilimento di Agrate Brianza un ruolo di primo piano. Non a casa ili piano di rilancio è stato ribattezzato "Agrate reborn": ammodernamento delle linee e dei macchinari e di tutto l'assetto produttivo. E poi il trasferimento strategico della produzione di brodo liquido, in una struttura produttiva moderna e sostenibile. Il tutto dopo un investimento da 25 milioni di euro in quatto anni che stanno a testimoniare la volontà di credere ancora fermamente nella capacità dello stabilimento brianzolo.
Sindacati che, dopo avere abbandonato il tavolo delle trattative, annunciano mobilitazioni a ogni livello per scongiurare l'attuazione di quella che è la proposta dei vertici aziendali. E' infatti previsto il taglio di 65 dipendenti nel volgere di un triennio: con i primi 35 destinati a restare a casa entro questa estate e gli altri 30 diluiti nei tre anni successivi. Per i sindacati, che avevano chiesto un piano di rilancio, la proposta è quasi un affronto.
I vertici aziendali, però, la pensano in modo completamente diverso: il gruppo GBfoods, che detiene lo storico marchio rilevato nel 2007 dalla spagnola Gallina blanca, la misura proposta è destinata a restituire allo stabilimento di Agrate Brianza un ruolo di primo piano. Non a casa ili piano di rilancio è stato ribattezzato "Agrate reborn": ammodernamento delle linee e dei macchinari e di tutto l'assetto produttivo. E poi il trasferimento strategico della produzione di brodo liquido, in una struttura produttiva moderna e sostenibile. Il tutto dopo un investimento da 25 milioni di euro in quatto anni che stanno a testimoniare la volontà di credere ancora fermamente nella capacità dello stabilimento brianzolo.