Scovati Charlie Chaplin e Groucho Marx: i rapinatori mascherati che fingevano l'accento sardo
ALBIATE - A Genova erano la "banda del buco": perché dopo aver creato un varco nel muro confinante con la banca, con sede nel condominio, entravano armati e mascherati, fingendo l'accento sardo. Due malviventi, ieri mattina, sono stati scovati in paese. Avevano tentato un colpo anche a Desio.
A Genova erano famosi, non solo per il volto mascherato da Charlie Chaplin o da Groucho Marx che mostravano durante le rapine, ma soprattutto per le modalità e per il bottino. Due malviventi sono stati scovati ieri mattina in paese, un altro componente della banda dalle parti di Frosinone e uno a Frascati.
A Genova erano diventati la "banda del buco": perché nel weekend scavavano il buco nella parete di una stanza non abitata e situata di fianco a una banca con sede in un condominio, per esempio una caldaia, poi lo ricoprivano con mobili o scrivanie. E il lunedì, all'orario di chiusura, facevano irruzione mascherati nella banca, armati, facendosi consegnare i soldi.
Così facendo sono riusciti a mettere la loro firma al colpo della Banca Carige, a quello della Popolare di Chiavari e alla Banca Regionale Europea: per un bottino complessivo di 120 mila euro.
Non lasciavano nulla al caso. Anche per non rivelare la loro origine laziale, simulavano l'accento sardo. E usavano la tecnologia: il "palo" comunicava con loro tramite auricolare.
Dopo i tre colpi messi a segno, hanno deciso di sparire un po' di scena: Genova per loro iniziava a essere un po' pericolosa. Due sono tornati nel Lazio, altri due qui in paese. Ma, probabilmente, si annoiavano anche un po': tanto che il 18 ottobre hanno cercato di mettere a segno un colpo a Desio, ma sono stati messi in fuga dal sistema di allarme. Ieri mattina sono stati scovati dai Carabinieri che li hanno consegnati alla giustizia. Nell'abitazione avevano gli attrezzi del mestiere: materiale da cantiere e una pistola.
A Genova erano diventati la "banda del buco": perché nel weekend scavavano il buco nella parete di una stanza non abitata e situata di fianco a una banca con sede in un condominio, per esempio una caldaia, poi lo ricoprivano con mobili o scrivanie. E il lunedì, all'orario di chiusura, facevano irruzione mascherati nella banca, armati, facendosi consegnare i soldi.
Così facendo sono riusciti a mettere la loro firma al colpo della Banca Carige, a quello della Popolare di Chiavari e alla Banca Regionale Europea: per un bottino complessivo di 120 mila euro.
Non lasciavano nulla al caso. Anche per non rivelare la loro origine laziale, simulavano l'accento sardo. E usavano la tecnologia: il "palo" comunicava con loro tramite auricolare.
Dopo i tre colpi messi a segno, hanno deciso di sparire un po' di scena: Genova per loro iniziava a essere un po' pericolosa. Due sono tornati nel Lazio, altri due qui in paese. Ma, probabilmente, si annoiavano anche un po': tanto che il 18 ottobre hanno cercato di mettere a segno un colpo a Desio, ma sono stati messi in fuga dal sistema di allarme. Ieri mattina sono stati scovati dai Carabinieri che li hanno consegnati alla giustizia. Nell'abitazione avevano gli attrezzi del mestiere: materiale da cantiere e una pistola.