Blitz della Polizia in paese: in manette Cochis, il braccio destro di Vallanzasca
BERNAREGGIO - Nella tarda serata di lunedì, verso le 23, gli agenti del Commissariato di Polizia di Greco-Turro di Milano sono arrivati in paese: al termine di una accurata attività di indagine sono venuti a "prelevare" Rossano Cochis, lo storico braccio destro di Vallanzasca, accusato di tentata estorsione
Sono arrivati a Bernareggio lunedì sera a colpo sicuro: alle 23 i poliziotti del commissariato Greco-Turro di Milano se ne sono andati portandosi via in manette Rossano Cochis, 69 anni, lo storico braccio destro di Renato Vallanzasca. Era uscito dal carcere nel 2014, dopo 37 anni dietro le sbarre, promettendo che con quella vita aveva chiuso per sempre.
A portare gli agenti nell'appartamento in cui vive con la moglie, secondo l'accusa, è una tentata estorsione ai danni di un siciliano di 26 anni che lavora nel campo della moda. Il giovane nei mesi invernali si era rivolto a un'agenzia immobiliare per l'acquisto di un appartamento di lusso in via della Spiga versando un anticipo di 100 mila euro.
Poi, come gli è concesso dalla legge, ci ha ripensato e ha chiesto la restituzione della caparra. Uno dei titolari dell'agenzia, però, facendo fatica ad accettare la scelta ha voluto provare a convincerlo. All'appuntamento con il giovane, in un bar di viale Monza, è arrivato con tre persone che ha presentato come avvocati. Uno di loro era proprio Cochis. Al giovane è stato suggerito di versare 300 mila euro per l'affare saltato. Secondo gli inquirenti con metodi abbastanza chiari ed efficaci: "Può succedere qualcosa a tua sorella e alla tua famiglia".
L'impiegato, turbato, si è rivolto subito alla Polizia che gli ha chiesto di organizzare il solito finto incontro. Nel momento in cui i suoi interlocutori hanno messo la mano sulla busta, gli agenti in borghese li hanno bloccati: si trattava di Gaetano Spera, 62 anni, con precedenti per rapina ed estorsione e di Simone Biancardi, 23 anni, figlio di uno dei titolari.
Cochis, impegnato a fare da palo era riuscito a fuggire. Dopo l'attività di indagine i poliziotti hanno convocato di nuovo il siciliano per mostrargli le sue foto e chiedergli se era in grado di riconoscerlo. Ricevuta la risposta affermativa, è scattato il blitz a Bernareggio. Cochis ha spiegato agli agenti che quel giorno era in zona, come dimostrato dalle telecamere, ma solo perché doveva incontrare una donna per lavoro. Loro non gli hanno creduto: ora gli toccherà essere convincente con il giudice.
A portare gli agenti nell'appartamento in cui vive con la moglie, secondo l'accusa, è una tentata estorsione ai danni di un siciliano di 26 anni che lavora nel campo della moda. Il giovane nei mesi invernali si era rivolto a un'agenzia immobiliare per l'acquisto di un appartamento di lusso in via della Spiga versando un anticipo di 100 mila euro.
Poi, come gli è concesso dalla legge, ci ha ripensato e ha chiesto la restituzione della caparra. Uno dei titolari dell'agenzia, però, facendo fatica ad accettare la scelta ha voluto provare a convincerlo. All'appuntamento con il giovane, in un bar di viale Monza, è arrivato con tre persone che ha presentato come avvocati. Uno di loro era proprio Cochis. Al giovane è stato suggerito di versare 300 mila euro per l'affare saltato. Secondo gli inquirenti con metodi abbastanza chiari ed efficaci: "Può succedere qualcosa a tua sorella e alla tua famiglia".
L'impiegato, turbato, si è rivolto subito alla Polizia che gli ha chiesto di organizzare il solito finto incontro. Nel momento in cui i suoi interlocutori hanno messo la mano sulla busta, gli agenti in borghese li hanno bloccati: si trattava di Gaetano Spera, 62 anni, con precedenti per rapina ed estorsione e di Simone Biancardi, 23 anni, figlio di uno dei titolari.
Cochis, impegnato a fare da palo era riuscito a fuggire. Dopo l'attività di indagine i poliziotti hanno convocato di nuovo il siciliano per mostrargli le sue foto e chiedergli se era in grado di riconoscerlo. Ricevuta la risposta affermativa, è scattato il blitz a Bernareggio. Cochis ha spiegato agli agenti che quel giorno era in zona, come dimostrato dalle telecamere, ma solo perché doveva incontrare una donna per lavoro. Loro non gli hanno creduto: ora gli toccherà essere convincente con il giudice.