Il sogno è diventato realtà: Filippo D’Aleo incontra il suo campione
BIASSONO - Filippo D'Aleo aveva un sogno nel cassetto, incontrare Antonio Rigamonti: ex portiere del Milan che, a fine carriera, aveva giocato anche nell'Akragas, squadra del paese d'origine dell'infermiere del San Gerardo. Dopo mesi di ricerche l'incontro è avvenuto davvero
Alla fine il suo sogno è diventato realtà. Incontrare e stringere la mano a quel campione di sport e di vita la cui esperienza personale lo aveva conquistato.
Una giornata indimenticabile quella di venerdì per Filippo D’Aleo, infermiere all’ospedale San Gerardo di Monza, che attraverso il nostro giornale aveva lanciato l’appello: quello di poter incontrare Antonio Rigamonti portiere di Milan, Como, Atalanta e Messina e che nella stagione 1985-86 aveva vestito anche la maglia dell’Akragas calcio, squadra di Agrigento della quale il nostro lettore è un grande tufoso.
“Mi ha conquistato la sua storia non solo sportiva ma anche personale – ci aveva confidato nella precedente intervista – Un vero galantuomo tra i pali e nella vita. Una generazione di calciatori che purtroppo è in via di estinzione”.
Un sogno diventato realtà che Filippo D’Aleo ha deciso di condividere con noi. “Che emozione incontrarlo – ha detto – Ci siamo visti in un bar di Carate Brianza per bere un aperitivo e fare due chiacchiere sull’Akragas e sull’esperienza di Rigamonti nella mia amata città”.
Non certo deludendo quell’idea che D’Aleo si era fatto di quel calciatore del quale aveva sentito tanto parlare. “È davvero gentile e garbato – ha proseguito – Sapendo dell’incontro ho avvisato anche un suo ex compagno di squadra Matteo Colucci che in quella stagione aveva ricoperto il ruolo di capitano. Hanno chiacchierato un po’ e a me hanno donato la gioia di potermi tuffare in quel calcio che oggi non c’è più”.
Non certo deludendo quell’idea che D’Aleo si era fatto di quel calciatore del quale aveva sentito tanto parlare. “È davvero gentile e garbato – ha proseguito – Sapendo dell’incontro ho avvisato anche un suo ex compagno di squadra Matteo Colucci che in quella stagione aveva ricoperto il ruolo di capitano. Hanno chiacchierato un po’ e a me hanno donato la gioia di potermi tuffare in quel calcio che oggi non c’è più”.
Barbara Apicella
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