La battaglia contro l'Isis parte dalla Brianza: Foffano a capo di un gruppo nazionale di lavoro

BIASSONO - Grande esperto di intelligence e di terrorismo internazionale, ora è stato chiamato a un importante incarico. Il vimercatese Andrea Foffano, è ora responsabile del coordinamento nazionale del gruppo di lavoro sulla sicurezza del “Movimento Energie PER l’Italia” guidato da Stefano Parisi

La sicurezza è il suo pane quotidiano: Isis, terrorismo, intelligence, ma anche la giurisprudenza italiana e internazionale che si occupa dell’argomento, oltre ad esperienze personali nei maggiori corpi del settore.

E oggi mette le sue conoscenze e competenze a servizio dell’Italia nella certezza che, con la passione e la professionalità del suo team, riuscirà a fornire un contributo importante per la sicurezza del Belpaese.

Un incarico prestigioso quello che da un mese ha assunto Andrea Foffano, vimercatese, 33 anni, segretario della sezione biassonese di Forza Italia, paracadutista e autore del saggio “L’Isis”.

A dicembre è diventato responsabile del coordinamento nazionale del gruppo di lavoro sulla sicurezza messo in piedi dal “Movimento Energie PER l’Italia” che, guidato da Stefano Parisi, accoglie esponenti di tutto il centro destra accomunati da un'unica ideologia liberale.

Un grande hub dove confluiscono, non tanto forze politiche, quanto invece professionalità diverse con l’obiettivo di sviluppare proposte e programmi su grandi argomenti di interesse nazionale e internazionale, dalla politica estera alla giustizia, dallo sport alla cultura.

Al brianzolo è stato affidato il coordinamento del delicatissimo gruppo sulla sicurezza. “Con il supporto di accademici e di professionisti di fama internazionale stiamo redigendo un grande libro bianco sul tema della sicurezza – spiega – Idee e proposte da sottoporre poi al governo”.

All’ordine del giorno, naturalmente, il tema del terrorismo. “L’allerta in questo momento è massima – continua Foffano – Il fatto che il killer di Berlino sia stato ucciso alle porte di casa nostra ci deve far riflettere : la cosiddetta "cintura milanese" e altre zone simili del Paese sono oggi terreno fertile per il transito dei terroristi e per l'attivita di queste cellule. Bisogna lavorare soprattutto sulla prevenzione, sull'intelligence e la raccolta delle informazioni, in strettissima collaborazione con le forze dell’ordine, con l’obiettivo di scoprire e smantellare queste reti”.

Per Andrea Foffano un ruolo importante lo giocano i singoli cittadini, sentinelle di quello che potrebbe essere un possibile pericolo. “Senza scatenare il panico o fomentare inutili allarmismi – precisa – bisogna creare quella sorta “intelligence collettiva”, quella rete civica in grado segnalare alle forze dell’ordine qualsiasi anomalia, anche quella che il semplice Cittadino può ritrovarsi accanto a casa propria: dalla valigia abbandonata davanti a luoghi affollati, sino ad arrivare al conoscente che improvvisamente cambia radicalmente modo di vivere, manifestando tutto il proprio disprezzo per la società che lo circonda. La radicalizzazione di una persona è un processo che può essere fermato, se preso in tempo”.

Ma la sicurezza non è solo quella contro i terroristi di matrice islamica. “Ci stiamo occupando anche di sicurezza economica – continua - della repressione dei reati finanziari che hanno messo in ginocchio il nostro Paese, delle possibili modalità di intervento e di prevenzione”.

Grande attenzione anche alla sicurezza in tema di politica estera. “Stiamo lavorando anche con alcuni gruppi accademici nazionali e internazionali per individuare formule e idee per bloccare la tratta dei migranti nel Mediterraneo – continua – Fornendo un aiuto concreto che li aiuti a migliorare l'economia del loro Paese. E in Italia ribadiamo l’applicazione delle leggi per la gestione degli immigrati irregolari e pericolosi per il bene di tutta la comunità”.

Tutto questo sarà possibile solo se ci sarà la partecipazione e l’impegno di tutti. “E soprattutto la valorizzazione delle forze dell’ordine – ribadisce – Implementando anche l’utilizzo delle nuove tecnologie che sono fondamentali anche per i nostri carabinieri e poliziotti”.

Foffano non si tira indietro. È stato uno dei pochi a raccontare i retroscena politici ed economici che ci sono dietro il movimento dell’Isis, conosce bene l'intelligence e la sicurezza, ma anche la paura di tanti italiani.

E dopo aver pubblicato sul suo profilo facebook l’immagine delle vittime della strage di Capodanno a Istanbul ricorda, non solo ai suoi follower, che non si deve avere paura di guardare foto come queste perché, come ricorda il ricorda il fotografo americano Kenneth Jarecke, se abbiamo il coraggio di fare una guerra, dovremmo avere il coraggio di guardare anche le foto che la ritraggono.

B.Api.


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