Vuole lanciarsi dal ponte di Realdino: salvato dai Carabinieri

CARATE BRIANZA - Ha scavalcato la recinzione per lanciarsi nel vuoto da un'altezza notevole. Un uomo di 36 anni è stato salvato dai Carabinieri intervenuti al ponte di Realdino. Tentativo di suicidio anche per un cittadino di Cavenago e uno di Bussero

Voleva lanciarsi dal "ponte dei suicidi", quello di Realdino a Carate Brianza: un uomo di 36 anni è stato salvato dai Carabinieri che lo hanno convinto a rinunciare ai suoi propositi.

Sono stati davvero momenti di tensione quelli vissuti martedì verso le 17, quando un passante ha notato l'uomo mentre stava scavalcando la recinzione. Subito è partito l'allarme e, sul posto, sono arrivati i Carabinieri della Compagnia di Seregno. Con molta calma hanno intavolato la conversazione, cercando di comprendere le ragioni di quel folle gesto e, allo stesso tempo, di tranquillizzare il trentaseienne. Alla fine lui ha confessato di soffrire di crisi depressive, ma ha accettato di essere riportato in salvo dai militari e di rinunciare a quel volo da un'altezza che non gli avrebbe lasciato scampo.

Non è stato però l'unico intervento compiuto dai Carabinieri nella giornata di martedì per gente che voleva suicidarsi: prima dell'episodio di Carate Brianza c'è stato infatti quello di Trezzo sull'Adda, dove un uomo di 49 anni residente a Cavenago ha minacciato il suicidio e poi si è gettato in acqua in via Alzaia. 

In realtà il pericolo di farla finita in quel modo era davvero ridotto, visto che l'acqua sarà alta poco più di un metro: trascinato dalla corrente, è stato riacciuffato qualche decina di metri più avanti dai Vigili del fuoco in presenza dei Carabinieri. I soccorritori del 118, poi, lo hanno trasportato all'ospedale di Vimercate, reparto di Psichiatria.

Da registrare anche un terzo intervento, questa volta a Bussero, poco prima dell'ora di cena. Un anziano di 79 anni aveva manifestato il proposito di lanciarsi dal balcone della sua abitazione. I Carabinieri sono entrati nell'abitazione, anche in questo caso "intavolando una trattativa", finché sono riusciti a conquistare lentamente la sua fiducia e ad avvicinarsi all'uomo quel tanto che bastava per afferrarlo e a riportarlo in casa. Alle radici del folle proposito i continui litigi familiari che ormai non era più in grado di sopportare.


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