Furti di gioielli nelle chiese : due pregiudicati in manette
CESATE - Un uomo di 38 anni residente in paese è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Rho. In manette anche il complice al quale sono arrivati grazie ai suoi spostamenti. Erano specializzati in furti nelle chiese, almeno quattro dall'inizio dell'anno, dove facevano sparire gioielli, ex voto, che avevano poi ceduto a un ignaro "Compro oro".
Prima è stato poco accorto lasciando le impronte digitali sul luogo del furto. Poi, per non smentirsi, lo è stato una seconda volta portando involontariamente i Carabinieri alla scoperta del suo complice: un pregiudicato di 38 anni residente a Cesate e un uomo di 33 anni residente a Rescaldina, anch'egli con precedenti penali, sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Rho.
Autori di furti. Quattro in particolare quelli che sono stati attribuiti alla coppia, tutti commessi senza alcun rispetto saccheggiando le chiese: dall'inizio dell'anno hanno preso di mira il Santuario della Madonna della Selva di Fagnano Olona, la chiesa parrocchiale di Rosate, il Convento dei Frati minori di Busto Arsizio e la basilica di San Martino Vescovo di Magenta.
Grazie a quest'ultimo colpo i Carabinieri sono riusciti a dare una svolta decisiva alle indagini. Il ladro, un po' maldestro, aveva infatti lasciato la sua impronta digitale sulla teca della "Madonna della Vittoria e della Pace" asportando la collana, un ex voto, del valore di 3 mila euro. I militari erano così riusciti a risalire al trentottenne di Cesate e a ritrovare la collana in un "compro oro" di Rho che nulla sapeva del furto.
Se l'ingresso in quell'esercizio commerciale ha consentito di ritrovare altri gioielli trafugati nelle chiese (per un valore complessivo commerciale di circa 5 mila euro, mentre il valore devozionale non ha prezzo), l'altro filone delle indagini si è concentrato sugli spostamenti dell'uomo residente a Cesate. Li ha portati lui con le sue frequentazioni, senza volerlo, anche dal complice di Rescaldina.
Autori di furti. Quattro in particolare quelli che sono stati attribuiti alla coppia, tutti commessi senza alcun rispetto saccheggiando le chiese: dall'inizio dell'anno hanno preso di mira il Santuario della Madonna della Selva di Fagnano Olona, la chiesa parrocchiale di Rosate, il Convento dei Frati minori di Busto Arsizio e la basilica di San Martino Vescovo di Magenta.
Grazie a quest'ultimo colpo i Carabinieri sono riusciti a dare una svolta decisiva alle indagini. Il ladro, un po' maldestro, aveva infatti lasciato la sua impronta digitale sulla teca della "Madonna della Vittoria e della Pace" asportando la collana, un ex voto, del valore di 3 mila euro. I militari erano così riusciti a risalire al trentottenne di Cesate e a ritrovare la collana in un "compro oro" di Rho che nulla sapeva del furto.
Se l'ingresso in quell'esercizio commerciale ha consentito di ritrovare altri gioielli trafugati nelle chiese (per un valore complessivo commerciale di circa 5 mila euro, mentre il valore devozionale non ha prezzo), l'altro filone delle indagini si è concentrato sugli spostamenti dell'uomo residente a Cesate. Li ha portati lui con le sue frequentazioni, senza volerlo, anche dal complice di Rescaldina.