Bea e Cem pronte al matrimonio: nasce Differentia
DESIO - Procede velocemente il cammino burocratico volto alla fusione fra le due realtà ambientali, mosso dalla volontà dei comuni soci dei consorzi. Un modo per razionalizzare l'attività sul territorio e puntare ad una maggiore efficienza ed innovazione.
Prosegue il lavoro finalizzato al processo di fusione tra Cem Ambiente (CEM) di Cavenago di Brianza e Brianza Energia Ambiente (BEA) di Desio. Dal percorso, partito su impulso dei Comuni soci, nascerà una nuova realtà, Differentia SpA.
L’annuncio è stato dato dai vertici delle due aziende ai sindaci soci riuniti giovedì 17 dicembre, nella sede della Provincia di Monza e Brianza, in occasione di un incontro informativo sullo stato della fusione tra le due società, attive da oltre cinquant’anni nella raccolta e nel trattamento dei rifiuti sul territorio lombardo. Ad aprire la riunione - intitolata Verso la fusione tra CEM e BEA: appunti di un progetto - e a illustrare il significato economico e strategico dell’operazione è stato il vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza, Roberto Invernizzi.
“La sfida è creare il ciclo integrato dei rifiuti della Brianza - ha spiegato Invernizzi -, un obiettivo da realizzare attraverso un percorso di semplificazione delle società pubbliche che attualmente gestiscono il servizio sul territorio, puntando sull’efficienza e sull’innovazione per costituire l’Ambito Territoriale Ottimale dei Rifiuti. Riduzione e recupero si confermano le parole d’ordine per i sindaci della Brianza, un terra virtuosa che vanta percentuali di raccolta differenziata eccellenti a livello nazionale”.
“Per la Brianza si tratta di una sfida di grande rilievo - ha aggiunto il Presidente Gigi Ponti -: una sfida che le Province, come enti di area vasta, sono chiamate a raccogliere in prima persona per impostare politiche ambientali responsabili e innovative su scala sovraccomunale in collaborazione con i sindaci, i veri protagonisti di questo importante percorso”.
Il presidente di BEA, Daniela Mazzuconi, e l’amministratore unico di CEM, Virginio Pedrazzi, hanno poi presentato le caratteristiche e i punti di forza del progetto di fusione.
“L’operazione - hanno spiegato i vertici delle due società - non è solo la risposta a una necessità di maggior efficienza dei servizi pubblici e di ottimizzazione delle risorse richiesta dalle attuali normative, ma anche e soprattutto un grande progetto pensato per il territorio, con obiettivi e finalità ben precisi: la riorganizzazione del servizio integrato di gestione rifiuti, la riduzione dei costi di gestione, l’aumento della qualità dei servizi. Siamo consapevoli che l’obiettivo è ambizioso e non semplice da realizzare, ma siamo anche convinti che per il territorio sia necessario poter contare su un soggetto pubblico forte, capace di offrire risposte efficaci e vantaggiose sul piano ambientale ed economico in un settore così importante e delicato come la gestione dei rifiuti”.
I benefici
La fusione permetterà di mantenere lo smaltimento dei rifiuti all’interno del proprio bacino territoriale e la gestione completa del sistema integrato dei rifiuti - dalla raccolta al recupero - da parte di un’unica realtà, con evidenti benefici in termini logistici ed economici.
Il risultato
Il progetto è ambizioso: Differentia sarà una delle prime 15 aziende del settore nel Paese e potrà posizionarsi tra le prime 6 a cinque anni dalla fusione.
I numeri della collaborazione:
70 Comuni soci
780mila abitanti serviti
400mila tonnellate/anno di rifiuti gestiti
75 milioni di euro il volume dei ricavi
67 milioni di euro di patrimonio netto
140 dipendenti
L’annuncio è stato dato dai vertici delle due aziende ai sindaci soci riuniti giovedì 17 dicembre, nella sede della Provincia di Monza e Brianza, in occasione di un incontro informativo sullo stato della fusione tra le due società, attive da oltre cinquant’anni nella raccolta e nel trattamento dei rifiuti sul territorio lombardo. Ad aprire la riunione - intitolata Verso la fusione tra CEM e BEA: appunti di un progetto - e a illustrare il significato economico e strategico dell’operazione è stato il vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza, Roberto Invernizzi.
“La sfida è creare il ciclo integrato dei rifiuti della Brianza - ha spiegato Invernizzi -, un obiettivo da realizzare attraverso un percorso di semplificazione delle società pubbliche che attualmente gestiscono il servizio sul territorio, puntando sull’efficienza e sull’innovazione per costituire l’Ambito Territoriale Ottimale dei Rifiuti. Riduzione e recupero si confermano le parole d’ordine per i sindaci della Brianza, un terra virtuosa che vanta percentuali di raccolta differenziata eccellenti a livello nazionale”.
“Per la Brianza si tratta di una sfida di grande rilievo - ha aggiunto il Presidente Gigi Ponti -: una sfida che le Province, come enti di area vasta, sono chiamate a raccogliere in prima persona per impostare politiche ambientali responsabili e innovative su scala sovraccomunale in collaborazione con i sindaci, i veri protagonisti di questo importante percorso”.
Il presidente di BEA, Daniela Mazzuconi, e l’amministratore unico di CEM, Virginio Pedrazzi, hanno poi presentato le caratteristiche e i punti di forza del progetto di fusione.
“L’operazione - hanno spiegato i vertici delle due società - non è solo la risposta a una necessità di maggior efficienza dei servizi pubblici e di ottimizzazione delle risorse richiesta dalle attuali normative, ma anche e soprattutto un grande progetto pensato per il territorio, con obiettivi e finalità ben precisi: la riorganizzazione del servizio integrato di gestione rifiuti, la riduzione dei costi di gestione, l’aumento della qualità dei servizi. Siamo consapevoli che l’obiettivo è ambizioso e non semplice da realizzare, ma siamo anche convinti che per il territorio sia necessario poter contare su un soggetto pubblico forte, capace di offrire risposte efficaci e vantaggiose sul piano ambientale ed economico in un settore così importante e delicato come la gestione dei rifiuti”.
I benefici
La fusione permetterà di mantenere lo smaltimento dei rifiuti all’interno del proprio bacino territoriale e la gestione completa del sistema integrato dei rifiuti - dalla raccolta al recupero - da parte di un’unica realtà, con evidenti benefici in termini logistici ed economici.
Il risultato
Il progetto è ambizioso: Differentia sarà una delle prime 15 aziende del settore nel Paese e potrà posizionarsi tra le prime 6 a cinque anni dalla fusione.
I numeri della collaborazione:
70 Comuni soci
780mila abitanti serviti
400mila tonnellate/anno di rifiuti gestiti
75 milioni di euro il volume dei ricavi
67 milioni di euro di patrimonio netto
140 dipendenti