Corti: "Casa di riposo? Zanello mal consigliato non conosce la verità"
DESIO - Il sindaco Roberto Corti risponde a Massimo Zanello, candidato del centrodestra, sulla questione della casa di riposo. E non risparmia critiche. In particolare al gruppo della Lega Nord.
"Tra tanti consigli sbagliati che ha ricevuto, uno giusto posso darglielo io: caro Zanello, non fare la fine di Silvio Arienti, costretto a leggere cose non vere che gli dicevano i militanti della Lega Nord". Non alza i toni il sindaco Roberto Corti, ma è abbastanza perplesso di fronte alle dichiarazioni del candidato individuato dal centrodestra per le elezioni del 5 giugno, in riferimento al futuro della casa di riposo.
"Innanzitutto - afferma Corti - com'è prevedibile, dimostra di non conoscere la situazione. Allora gli ricordo io che il consiglio era costituito da quattro persone, di cui quattro chiaramente riconducibili alla Lega Nord. Compreso uno che ora si candida per fare il sindaco con una sua propria lista. Mi riferisco a Simone Gargiulo. Con la maggioranza in mano, hanno sempre condizionato le scelte del presidente".
Nella questione il sindaco tira in ballo anche l'ex casa di riposo di corso Italia: "Zanello non dica che la riutilizzerà. E' una decisione che spetta alla 'Pio e Ninetta Gavazzi'. Io li avevo sollecitati più volte, tanto che nel 2013 sembrava che potessero esserci operatori interessati. Da lì, purtroppo, non ho saputo più niente. Salvo leggere sui giornali, nel maggio 2015, che potevano esserci altri privati disposti a investire in città in quel settore. Ora salta fuori la questiond del Centro Stile. Non è una scelta dell'amministrazione comunale".
Corti si toglie un sassolino riguardo al consiglio di amministrazione della casa di riposo: "Il presidente ha sempre avuto a cuore la sorte della struttura, altri nel consiglio di amministrazione facevano invece politica. Penso anche al centro diurno integrato, con il presidente disposto ad aprirlo, avrebbe creato sinergie con l'attività già in essere, ma bocciato dal suo consiglio. Tanto che, a tre giorni dal termine imposto dall'Asl, siamo riusciti ad allestirne uno con il Consorzio Desio Brianza, che ha offerto la massima disponibilità pur non essendosi mai occupato di quel settore né degli anziani. Ora funziona nonostante il Consorzio stia pagando quell'affitto di 16 mila euro che avevamo chiesto e che, alla luce dei fatti, non era insostenibile".
"Innanzitutto - afferma Corti - com'è prevedibile, dimostra di non conoscere la situazione. Allora gli ricordo io che il consiglio era costituito da quattro persone, di cui quattro chiaramente riconducibili alla Lega Nord. Compreso uno che ora si candida per fare il sindaco con una sua propria lista. Mi riferisco a Simone Gargiulo. Con la maggioranza in mano, hanno sempre condizionato le scelte del presidente".
Nella questione il sindaco tira in ballo anche l'ex casa di riposo di corso Italia: "Zanello non dica che la riutilizzerà. E' una decisione che spetta alla 'Pio e Ninetta Gavazzi'. Io li avevo sollecitati più volte, tanto che nel 2013 sembrava che potessero esserci operatori interessati. Da lì, purtroppo, non ho saputo più niente. Salvo leggere sui giornali, nel maggio 2015, che potevano esserci altri privati disposti a investire in città in quel settore. Ora salta fuori la questiond del Centro Stile. Non è una scelta dell'amministrazione comunale".
Corti si toglie un sassolino riguardo al consiglio di amministrazione della casa di riposo: "Il presidente ha sempre avuto a cuore la sorte della struttura, altri nel consiglio di amministrazione facevano invece politica. Penso anche al centro diurno integrato, con il presidente disposto ad aprirlo, avrebbe creato sinergie con l'attività già in essere, ma bocciato dal suo consiglio. Tanto che, a tre giorni dal termine imposto dall'Asl, siamo riusciti ad allestirne uno con il Consorzio Desio Brianza, che ha offerto la massima disponibilità pur non essendosi mai occupato di quel settore né degli anziani. Ora funziona nonostante il Consorzio stia pagando quell'affitto di 16 mila euro che avevamo chiesto e che, alla luce dei fatti, non era insostenibile".