Gargiulo: "Mai stato della Lega. Non so se Corti è in malafede o impreparato"
DESIO - Ha atteso qualche settimana. Poi Simone Gargiulo, candidato sindaco della Lista Civica per Desio, dopo aver recuperato anche documenti da mostrare durante l'intervista, ha deciso di replicare al primo cittadino Roberto Corti sulla questione della casa di riposo.
"Non so se il sindaco Roberto Corti è in malafede o se non conosce la storia politica locale. Però lo tranquillizzo: non sono mai stato della Lega Nord e sono il fondatore, con altre persone, della Lista Civica per Desio". Simone Gargiulo, candidato sindaco alle elezioni amministrative del 5 giugno, replica al sindaco che lo aveva inserito tra le quattro persone "riconducibili alle Lega Nord" che avrebbero condizionato con il loro voto le scelte del consiglio di amministrazione della casa di riposo.
"Sono abbastanza infastidito - afferma Gargiulo - per diversi motivi. Prima di tutto perché sono abituato a ragionare con la mia testa e ad assumermi le mie responsabilità. Lui, piuttosto, deve rendere conto al Partito Democratico di ciò che fa o non fa. E poi non mi è piaciuto leggere che con il voto avremmo condizionato le scelte. Stiamo parlando della democrazia e delle sue fondamenta. O dobbiamo pensare che il Pd stia condizionando la vita cittadina? Io ragiono in altro modo: la maggioranza decide, non condiziona nulla, fa le sue scelte".
Nello specifico Gargiulo vuole fare anche chiarezza sul fatto che Corti abbia o meno sollecitato il consiglio di amministrazione essendo stato contattato da operatori interessati alla riqualificazione dell'immobile di corso Italia: "Stiamo parlando di un solo operatore, non ce n'erano altri. Uno di Udine che abbiamo contattato per fargli presente che avrebbe potuto partecipare al nostro bando che avevamo appena pubblicato. Dopo questo contatto non l'abbiamo più visto né sentito. Un interesse reale, insomma, non c'era. E se Corti è rimasto insoddisfatto del nostro operato, a maggior ragione mi chiedo come mai, proprio lui che parla di rinnovamento, abbia nominato il presidente Origgi per la terza volta nel consiglio di amministrazione, ora consiglio di indirizzo".
Con la replica Gargiulo spera di chiudere la questione casa di riposo: "Le persone riconducibili alla Lega Nord nel consiglio di amministrazione erano due. Non nego di avere votato in diverse occasioni come loro. Ma se la proposta era intelligente, non vedo perché avrei dovuto schierarmi diversamente. Non ero nel cda per fare politica ma per cercare di tutelare la casa di riposo. Spero che Corti possa capirlo e che, se pensa di essere stato mal interpretato dai giornalisti, provveda a smentire quelle dichiarazioni".
"Sono abbastanza infastidito - afferma Gargiulo - per diversi motivi. Prima di tutto perché sono abituato a ragionare con la mia testa e ad assumermi le mie responsabilità. Lui, piuttosto, deve rendere conto al Partito Democratico di ciò che fa o non fa. E poi non mi è piaciuto leggere che con il voto avremmo condizionato le scelte. Stiamo parlando della democrazia e delle sue fondamenta. O dobbiamo pensare che il Pd stia condizionando la vita cittadina? Io ragiono in altro modo: la maggioranza decide, non condiziona nulla, fa le sue scelte".
Nello specifico Gargiulo vuole fare anche chiarezza sul fatto che Corti abbia o meno sollecitato il consiglio di amministrazione essendo stato contattato da operatori interessati alla riqualificazione dell'immobile di corso Italia: "Stiamo parlando di un solo operatore, non ce n'erano altri. Uno di Udine che abbiamo contattato per fargli presente che avrebbe potuto partecipare al nostro bando che avevamo appena pubblicato. Dopo questo contatto non l'abbiamo più visto né sentito. Un interesse reale, insomma, non c'era. E se Corti è rimasto insoddisfatto del nostro operato, a maggior ragione mi chiedo come mai, proprio lui che parla di rinnovamento, abbia nominato il presidente Origgi per la terza volta nel consiglio di amministrazione, ora consiglio di indirizzo".
Con la replica Gargiulo spera di chiudere la questione casa di riposo: "Le persone riconducibili alla Lega Nord nel consiglio di amministrazione erano due. Non nego di avere votato in diverse occasioni come loro. Ma se la proposta era intelligente, non vedo perché avrei dovuto schierarmi diversamente. Non ero nel cda per fare politica ma per cercare di tutelare la casa di riposo. Spero che Corti possa capirlo e che, se pensa di essere stato mal interpretato dai giornalisti, provveda a smentire quelle dichiarazioni".