Il Tribunale chiede un'altra perizia per la bambina di tre anni morta all'ospedale
MONZA - Una nuova perizia per fare luce sulla morte di una bambina di tre anni e mezzo. Un fatto accaduto ormai quattro anni fa all'ospedale di Desio con i genitori, una coppia di albanesi residenti a Cesano Maderno, convinti che il personale medico non abbia fatto il possibile
Una perizia per stabilire le causa della morte: non si è ancora chiusa la vicenda - nemmeno quella giudiziaria - relativa alla bambina deceduta all'età di tre anni e mezzo dopo essere stata portata al pronto soccorso dell'ospedale di Desio.
La bimba, figlia di una coppia di albanesi residenti a Cesano Maderno, era arrivata quattro anni fa in condizioni più che critiche. Davvero disperate. Ma secondo i genitori i medici non avrebbero fatto il possibile per salvarla sottovalutando il problema. Una loro impressione, naturalmente, che però li ha portati a rivolgersi alla Procura della Repubblica per avere risposte. In sostanza vogliono sapere se è vero che la figlia poteva essere salvata o se, al contrario, il personale medico ha fatto tutto ciò che era possibile in quella situazione.
Imputati nel processo due medici e due infermiere. Anche il giudice Francesca Bianchetti, per fare luce sull'accaduto, ha disposto una perizia per stabilire definitivamente quali sono state le cause della morte. Al di là della miocardite, rivelata dall'autopsia, si tratta di capire una volta per tutte se questa era imprevedibile o se il personale ha agito con imperizia. Poi, finalmente, si potrà mettere la parola fine sulla tragedia.
La bimba, figlia di una coppia di albanesi residenti a Cesano Maderno, era arrivata quattro anni fa in condizioni più che critiche. Davvero disperate. Ma secondo i genitori i medici non avrebbero fatto il possibile per salvarla sottovalutando il problema. Una loro impressione, naturalmente, che però li ha portati a rivolgersi alla Procura della Repubblica per avere risposte. In sostanza vogliono sapere se è vero che la figlia poteva essere salvata o se, al contrario, il personale medico ha fatto tutto ciò che era possibile in quella situazione.
Imputati nel processo due medici e due infermiere. Anche il giudice Francesca Bianchetti, per fare luce sull'accaduto, ha disposto una perizia per stabilire definitivamente quali sono state le cause della morte. Al di là della miocardite, rivelata dall'autopsia, si tratta di capire una volta per tutte se questa era imprevedibile o se il personale ha agito con imperizia. Poi, finalmente, si potrà mettere la parola fine sulla tragedia.
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