La Lega va dal Prefetto: "Chiediamo a tutti un segnale di maturità politica"

DESIO - I quattro consiglieri della Lega Nord nei giorni scorsi si sono recati a Monza dal Prefetto. Si è discusso del Consiglio comunale interrotto per motivi di ordine pubblico. All'uscita gli esponenti del Carroccio chiedono alla maggioranza un atteggiamento di maturità politica

"Vedremo se un confronto servirà riportare la situazione alla normalità, augurandoci che nessuno si tiri indietro dalle proprie responsabilità e tutti vogliano dare un segnale di maturità politica". Lo affermano gli esponenti della Lega Nord di Desio che, giovedì, sono andati a Monza per un incontro con il Prefetto Giovanni Vilasi. Una chiacchierata serena in cui hanno voluto offrire la loro versione dei fatti riguardi alla sospensione del Consiglio comunale per motivi di ordine pubblico.

"Abbiamo spiegato al Prefetto come si sono svolti i fatti - spiegano i quattro consiglieri comunali del Carroccio - evidenziando la nostra estraneità ad ogni forma di contestazione violenta. Anzi, noi stessi abbiamo ricevuto pesanti insulti da una parte del pubblico presente in sala. Il messaggio che sindaco e maggioranza vogliono far passare è distorto, falso e fuorviante. Con una guida più ferma e decisa da parte del presidente, il consiglio comunale avrebbe potuto proseguire. Mostrare una bandiera non è un atto sovversivo e nemmeno provocatorio, soprattutto se viene fatto mentre si commemorano i morti di un attentato terroristico, come quello avvenuto di recente in Russia". 

La Lega Nord si dichiara dispiaciuta per il clima che si è creato dopo quell'episodio: "Non fa bene alla maggioranza e nemmeno alla minoranza, occorre trovare il modo per rasserenare gli animi. Siamo disponibili, come già manifestato, a dialogare con l'amministrazione purché da parte del centrosinistra ci sia la medesima disponibilità e si smetta di addossare alla Lega Nord responsabilità che non ha. La maggioranza che ha la responsabilità di governare deve gestire in modo diverso i rapporti con la minoranza che ha la responsabilità di controllare".

A tal proposito è stato fatto presente al Prefetto che le risposte alle interrogazioni arrivano ben oltre i quindici giorni previsti dal regolamento del consiglio comunale. Di una commissione convocata oltre un mese fa - aggiungono - non c'è ancora il verbale nonostante diverse sollecitazioni. La conferenza dei capigruppo è ridotta ad una mera ratifica degli argomenti da trattare in Consiglio comunale, non c'è spazio per approfondire certi temi e non c'è una visione nell'organizzare i lavori consiliari. Delle visite in comune da parte della Guardia di Finanza, si è saputo per via "informale" e non per via ufficiale da parte del sindaco, lasciando così spazio al correre di notizie fuori controllo, una miglior comunicazione avrebbe potuto evitare polemiche. I post e le dichiarazioni del sindaco e di alcuni consiglieri di maggioranza, che hanno ricostruito in modo parziale e fazioso quanto avvenuto in consiglio comunale, non ha contribuito certamente a smorzare i toni, ma scaldare gli animi".


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