Legambiente: "L'inceneritore di Desio va dismesso"
DESIO - Sulla questione del forno inceneritore, dopo il pronunciamento dell'Anticorruzione, interviene anche Legambiente. Il presidente regionale Barbara Meggetto, ricordando che la politica del rifiuto si orienta sempre di più sul recupero e il riuso dei materiali, invita a dismettere l'impianto.
Legambiente ritorna sulla vicenda dell’inceneritore di Desio dopo l’intervento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. “La bocciatura della gara per la turbina del valore di 7,5 milioni di euro è l’ennesima riprova della pessima governance dell’inceneritore di Desio che va dismesso e non salvato”. Lo dichiara Barbara Meggetto, presidente regionale, evidenziando che oggi le politiche di gestione dei rifiuti urbani non sono più orientate all’incenerimento, ma al recupero dei materiali e al riuso. In Lombardia grazie alla partecipazione dei cittadini e all’efficiente sistema di riciclaggio gli impianti di incenerimento sono in eccesso.
“Eravamo già preoccupati - aggiunge Meggetto - quando i comuni di Bea Spa decisero di sostenere il revamping in un momento in cui i rifiuti erano in calo in tutta la Regione. Lo siamo ancor più oggi, di fronte ad una possibile fusione di Bea S.p.A. con altre realtà imprenditoriali esistenti, pubbliche o private, che porterebbero queste ultime ad un reale rischio di intraprendere un processo involutivo, anziché di crescita virtuosa”.
Legambiente intende ribadire fermamente la convinzione che l’inceneritore di Desio, per le sue caratteristiche di impianto obsoleto e inefficiente, debba essere definitivamente chiuso, così da poter archiviare non solo le serie criticità più volte sollevate dal punto di vista ambientale e della qualità di vita dei cittadini dell’area, ma anche, come evidenzia l’intervento di Anac, dal punto di vista della legalità. Gli ambientalisti confidano in una rapida conclusione degli accertamenti da parte delle autorità competenti.