Polpette avvelenate: due cani si salvano per miracolo
DESIO - Hanno ingerito polpette avvelenate: bocconi contenenti metaldeide, un potente veleno per lumache che si presenta in forma di granuli azzurro-verdastri. Due cagnoline di quattro anni sono state operate d'urgenza, sono ancora in prognosi riservata.
I bocconi avvelenati tornano a colpire. A farne le spese questa volta due cagnoline di quattro anni a Desio, che solo per caso si sono salvate.
È successo sabato scorso verso mezzogiorno, ma si ipotizza che i bocconi siano stati buttati nel giardino durante la notte.
Anna, proprietaria della casa in via Marconi, condivisa con il fratello, si accorge che le due cagnoline, che da alcuni giorni accudisce per un'amica a casa sua, stanno male: tremano, sono rigide, hanno la lingua fuori e ansimano. Immediata la corsa dal veterinario, vengono operate d'urgenza e nello stomaco la macabra scoperta: polpette di carne imbottite di metaldeide, un potente veleno per lumache che si presenta in forma di granuli azzurro-verdastri.
Solo grazie al soccorso tempestivo le cagnoline, Lady e Lola - appena 6 chili di peso - si sono salvate, ma sono tuttora in prognosi riservata e rimane da capire quali saranno le conseguenze per la funzionalità di fegato e reni.
Le due cagnoline sono già scampate una volta alla morte: Lady è stata adottata al canile di Monza dopo essere stata recuperata in Romania dall'associazione Save the Dogs; Lola invece è stata trovata, a rischio ipotermia, in un campo a Desio in pieno inverno insieme ai suoi cuccioli, salvati grazie a una segnalazione arrivata all'Enpa (Ente nazionale protezione animali).
Il gravissimo episodio, punibile penalmente, è stato denunciato ai Carabinieri, con copia alla Polizia locale, e all'Agenzia di Tutela della Salute (ex ASL) che sta facendo delle analisi sui residui del veleno e che informerà anche il sindaco Roberto Corti. Nel frattempo l'Ufficio Legale dell'Enpa sta valutando come procedere.
Il paradosso in questa vicenda è che le vittime designate, con ogni probabilità, non erano neanche loro, ma i due cani di Anna: Perla, piccola meticcia salvata anche lei dalla morte in Romania, e Pisolo, arrivato qualche mese fa, maremmano buonissimo che ha perso una zampa in una tagliola illegale. Entrambi sono stati adottati al canile di Monza, dove Anna da molti anni è volontaria. Sono naturalmente gestiti in modo ottimale, vivono in casa durante la notte ed escono in giardino solo di giorno.
Pisolo da buon maremmano è un ottimo guardiano e con il suo vocione abbaia quando passa qualcuno in strada, mentre Perla adora giocare con la pallina e abbaiando invita a tirargliela. L'assurdo è che in 35 anni, da quando la famiglia abita lì - sempre con dei cani, fino a cinque per volta - nessun vicino di casa si è mai lamentato e Anna tra l'altro aveva recentemente preso contatti con un educatore cinofilo proprio per vedere come gestire meglio la situazione.
Il ricorso ai bocconi avvelenati sul territorio deve allarmare tutti i proprietari di cani. Enpa raccomanda di essere sempre vigili durante le passeggiate negli spazi verdi, in strada e perfino nel proprio giardino. Ma pure i bambini sono a rischio: anche nelle persone il veleno colpisce a livello neurologico.
La Protezione Animali ricorda inoltre di non lasciare mai per terra le deiezioni del proprio cane. La mancata raccolta da parte di una minoranza di padroni irresponsabili è spesso motivo di comprensibile esasperazione da parte dei cittadini ma anche, purtroppo, di ingiustificati atti criminali.
È successo sabato scorso verso mezzogiorno, ma si ipotizza che i bocconi siano stati buttati nel giardino durante la notte.
Anna, proprietaria della casa in via Marconi, condivisa con il fratello, si accorge che le due cagnoline, che da alcuni giorni accudisce per un'amica a casa sua, stanno male: tremano, sono rigide, hanno la lingua fuori e ansimano. Immediata la corsa dal veterinario, vengono operate d'urgenza e nello stomaco la macabra scoperta: polpette di carne imbottite di metaldeide, un potente veleno per lumache che si presenta in forma di granuli azzurro-verdastri.
Solo grazie al soccorso tempestivo le cagnoline, Lady e Lola - appena 6 chili di peso - si sono salvate, ma sono tuttora in prognosi riservata e rimane da capire quali saranno le conseguenze per la funzionalità di fegato e reni.
Le due cagnoline sono già scampate una volta alla morte: Lady è stata adottata al canile di Monza dopo essere stata recuperata in Romania dall'associazione Save the Dogs; Lola invece è stata trovata, a rischio ipotermia, in un campo a Desio in pieno inverno insieme ai suoi cuccioli, salvati grazie a una segnalazione arrivata all'Enpa (Ente nazionale protezione animali).
Il gravissimo episodio, punibile penalmente, è stato denunciato ai Carabinieri, con copia alla Polizia locale, e all'Agenzia di Tutela della Salute (ex ASL) che sta facendo delle analisi sui residui del veleno e che informerà anche il sindaco Roberto Corti. Nel frattempo l'Ufficio Legale dell'Enpa sta valutando come procedere.
Il paradosso in questa vicenda è che le vittime designate, con ogni probabilità, non erano neanche loro, ma i due cani di Anna: Perla, piccola meticcia salvata anche lei dalla morte in Romania, e Pisolo, arrivato qualche mese fa, maremmano buonissimo che ha perso una zampa in una tagliola illegale. Entrambi sono stati adottati al canile di Monza, dove Anna da molti anni è volontaria. Sono naturalmente gestiti in modo ottimale, vivono in casa durante la notte ed escono in giardino solo di giorno.
Pisolo da buon maremmano è un ottimo guardiano e con il suo vocione abbaia quando passa qualcuno in strada, mentre Perla adora giocare con la pallina e abbaiando invita a tirargliela. L'assurdo è che in 35 anni, da quando la famiglia abita lì - sempre con dei cani, fino a cinque per volta - nessun vicino di casa si è mai lamentato e Anna tra l'altro aveva recentemente preso contatti con un educatore cinofilo proprio per vedere come gestire meglio la situazione.
Il ricorso ai bocconi avvelenati sul territorio deve allarmare tutti i proprietari di cani. Enpa raccomanda di essere sempre vigili durante le passeggiate negli spazi verdi, in strada e perfino nel proprio giardino. Ma pure i bambini sono a rischio: anche nelle persone il veleno colpisce a livello neurologico.
La Protezione Animali ricorda inoltre di non lasciare mai per terra le deiezioni del proprio cane. La mancata raccolta da parte di una minoranza di padroni irresponsabili è spesso motivo di comprensibile esasperazione da parte dei cittadini ma anche, purtroppo, di ingiustificati atti criminali.