Quel lavandaio di Desio considerato importante nel calcioscommesse

DESIO - Il nome di un cinese, comproprietario di una lavanderia in città, indicato dalla Procura di Cremona tra i responsabili del calcioscommesse. Insieme ad altri avrebbe manipolato o tentato di manipolare il risultato di 53 partite

Il suo nome è Wang Yu Qiu, nome cinese improbabile da pronunciare e ricordare per tutti. Quindi, per tutti, si chiama ufficialmente Massimo. E per la Procura, è uno dei responsabili del calcioscommesse. Accusato, con altri imputati, del reato di associazione a delinquere finalizzata a manipolare o a tentare di manipolare la bellezza di ben 53 partite. Anche di Serie A.

E' la novità di questi giorni, emersa nell'indagine condotta dalla Procura di Cremona e che riguarda anche partite di serie A: Palermo-Inter (giocata il 28 aprile 2013 e finita 1-0 per i siciliani) e Parma-Atalanta (disputata la settimana successiva con il successo degli emiliani per 2-0). In più altri numerosi incontri tra serie B e Lega Pro.

L'accusa è anche nei confronti di Salvatore Antonio Intilisano (ex dirigente del Pergocrema), Simone Grillo (ex centrocampista del Potenza e ora consulente di mercato della Triestina), Cosimo "Charlie" Rinci (team manager del Riccione Calcio e considerato profondo conoscitore del mondo del pallone), Salvatore Spadaro (esperto del settore delle scommesse.

E poi, naturalmente, Wang Yu Qiu, Massimo per gli amici, che la Procura indica come comproprietario di una lavanderia a Desio. E gli assegna pure un ruolo di primo piano: secondo l'accusa sarebbe lui il finanziatore dell'associazione, l'uomo che avrebbe messo a disposizione ingenti somme per manipolare le partite. 

Non proprio noccioline: da un'intercettazione telefonica del maggio 2013 tra Rinci e Intilisano salta fuori pure un prezziario: tra i 200 e i 300 mila euro per intervenire sul risultato di una partita di serie B, oltre al prezzo per "comperare" qualche giocatore ed eventualmente 70 mila euro anche per l'allenatore.

Ma oltre ad avere i soldi, il lavandaio di Desio era in possesso di altro materiale che ha suscitato l'interesse degli inquirenti. Una piccola agenda: riportava un lungo elenco di partite, con annotazioni scritte in cinese. 


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