A 93 anni si è spenta la "cartulera" Anna Dentoni: ha segnato un'epoca
MEDA - All'età di 93 anni si è spenta Anna Dentoni, storica cartolaia che per più di trent'anni ha servito migliaia di alunni della nostra città nel suo negozio di via Trento. Un piccolo pezzo di storia che se ne va e che Rina Del Pero ha voluto raccontarci
Si partiva tutti assieme da via Trento, a piedi, e la sosta era obbligata, anche solo per guardare la sua vetrina. L’Anna Dentuna (Dentoni) aveva sempre esposto qualche cosa che ti mancava: il pennino a campanile, la copertina colorata, il gesso e la carta suga (la carta assorbente).
Lei, che si è spenta nella giornata di ieri, in quella corte è nata il 23 giugno 1923 (l’era "la curt averta" perché passavano da lì i ass per ul Maestrùn , e anche ul sciur Pepìn Besana, perché la via prima si chiamava via Privata Besana). Lucidissima nei suoi ricordi, cortese, elegante, con il suo fascino un poco inglese, con la carnagione e i capelli chiari, ci raccontava un altro pezzo della Meda che non vogliamo perdere.
Quattro fratelli, tre femmine: Erminia, Anna e Rita mancata a soli 27 anni, e l’unico maschio Angelo nato l’8 dicembre 1913, militare sul fronte albanese prima e poi in Russia dove fu dato per disperso. Poi arrivarono notizie della sua morte avvenuta il 24 gennaio 1943 all’ospedale di Tambon, Russia occidentale. Lo ricordava con commozione riferendoci le sue ultime parole quando, in partenza con altri giovani medesi sul trenino elettrico dalla stazione di Meda verso Novara, alla Divisione Sforzesca, le disse: ’Dam scià ul sciampìn che forzi l’è l’ultime volte che se vedum’ (Dammi la mano, che forse è l'ultima volta che ci vediamo). Avevano chiesto in comune, alla sciura Turati, di poter avere una destinazione diversa perché Angelo era l’unico figlio maschio con tre sorelle minorenni, ma non fu possibile ottenere la variazione.
Il papà si chiamava Alessandro Dentoni, ’Sandrin’ per i più, nato il 28 aprile 1888 e la mamma eraAmbrogina Martinoli, nata l’11 novembre 1889, anche lei figura mitica nella cartoleria.
Aveva fatto le sei classi in sei anni e poi via, al lavoro: un anno solo al Bartulott a mettere le mollette sui telai poi a Seregno, alla Bellù come magliaia a fare ‘i fasett (le fasce) per i suldà’. Ricordava che con l’amicaAngelina Adda andò a piedi fino a Cesano Maderno a farsi fare ul cartelìn del laurà. Angelina le rimase sempre amica e andò ad abitare anche lei nel cortile di via Trento.
Poiché il tempo passava e i genitori invecchiavano, Anna decise di dedicarsi a loro e rimase a casa. Così, nel giugno del 1955 aprì la mitica cartoleria. Davanti alla sua bottega c’erano muntùn de biciclett (adesso invecepassen tucc de curse), perché oltre alla tradizionale cancelleria scolastica e a riempire le boccettine d’inchiostro, vendeva anche i lapis di legnamee, le matitone rosse. Anna poi sapeva coltivare bene la sua clientela perché regalava agli scolari un foglio di carta suga, la carta assorbente con il suo timbro. La carta le era regalata dal signor Legnani di Saronno, parente della sciura Gineta Rimoldi che aveva la salumeria in piazza Cavour. Era una bella imprenditoria al femminile quella messa su da Anna perché con le altre due cartolaie, la sciura Luigia Maspero dell’Ellemme e la sciura Irene della Rusconi si scambiavano materiali e le procuravano i libri di testo. Anche la mamma Ambrogina andava a fare il corriere a Milano, con la sporta, in via Dante. Faceva credito volentieri e si marcava tutto sul librett.
Nel 1987 aveva deciso di ritirarsi, cedendo l’attività alla pronipote Laura, ma passando oggi da via Trento si respira ancora il buon odore di gesso, di pennini, di carta a quadrotti, insomma odore di bei tempi andati…
Rina Del Pero
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