Busnelli: "Farmacia comunale? D'accordo sull'idea, non sulle modalità"

MEDA - Il progetto di apertura di una nuova farmacia nel quartiere Ceredo piace anche a Vermondo Busnelli. Il capogruppo della lista civica Meda per Tutti, però, critica le modalità di attuazione decise dalla maggioranza e avrebbe preferito un maggiore approfondimento della questione.

D'accordo a metà, contestando aspetti sostanziali dell'operazione. Quindi astenuto: Vermondo Busnelli, capogruppo della lista civica Meda per Tutti appoggia soltanto l'idea dell'apertura di una nuova farmacia nel quartiere Ceredo.

Nonostante la precedente esperienza di una farmacia a gestione pubblica si sia rivelata negativa, Busnelli ha sostenuto che senza interferenze politiche l'idea può essere riproposta. Inoltre considera positivo l'aumento delle farmacie sul territorio cittadino (la normativa permetterebbe di arrivare a sette invece delle quattro attualmente operative), migliorando l’efficienza delle prestazioni e dei servizi a favore del cittadino, utente e cliente finale.

Ha tuttavia alcune perplessità sul metodo utilizzato dall'amministrazione comunale per arrivare al risultato.

"Innanzitutto - spiega Busnelli - è discutibile la decisione unilaterale della Giunta di scegliere la modalità ‘in house providing’ invece che la gara di appalto. E’ vero, i tempi del bando pubblico sarebbero, probabilmente, più lunghi e con un orizzonte più ampio, anche europeo e non solo brianzolo o regionale. Ma è altrettanto verosimile che le opportunità per Meda potrebbero essere più vantaggiose e colte con una maggiore consapevolezza. La scelta, senza gara, della società ASSP presenta apparentemente sufficienti garanzie di competenze, professionalità e di solidità finanziaria, per la provata esperienza nel settore, grazie alla gestione di altre 5 farmacie a Cesano e a Varedo. Con la nuova farmacia di Meda, ASSP raggiungerebbe una dimensione quasi competitiva con le altre aggregazioni brianzole, di FarmaCoM (10 farmacie) e AEB (7 farmacie). Manca, tuttavia, l’evidenza di avere scelto l’opzione più vantaggiosa per il Comune di Meda".

"Peraltro - ha aggiunto il capogruppo di Meda per Tutti - sembra molto ottimistica la proiezione dei ricavi di ASSP per la farmacia di Meda, che prevede ricavi di 1.500.000 € tra 3 anni, di 1.800.000 € tra 10 anni fino a 3.400.000 € tra 30 anni, anche in previsione di una probabile nuova farmacia in zona Ceredo, cioè vicina a questa che s’intende avviare in via Indipendenza. Analizzando i dati delle 15 farmacie di FarmaCoM e di ASSP (meno trasparenti sono quelli di AEB), il ricavo medio per farmacia è di 1.250.000 €. Quindi, in mancanza di una valutazione comparata tra più offerte, è possibile ritenere che la scelta ASSP non necessariamente sia la più remunerativa con conseguente potenziale svantaggio economico per il Comune di Meda. Non dimentichiamo che la facoltà offerta ai Comuni di gestire farmacie, in diritto di prelazione, ha come obiettivo anche quello di essere una fonte di entrata del bilancio comunale e non solo un centro di servizi per i cittadini".

La seconda osservazione riguarda la strategia scelta dalla Giunta, "improntata sul criterio del minimo rischio e minimo beneficio". "Accettando una partecipazione estremamente marginale nella società ASSP (pari allo 0,1%) - dichiara Busnelli - e rinunciando a ogni forma di compartecipazione negli investimenti inziali, si è scelto di rinunciare ai potenziali margini di redditività, accontentandosi di un canone fisso concordato e non di una condivisione dei risultati. E’ una scelta comprensibile ma non necessariamente la migliore, lasciando al Comune di Cesano le decisioni strategiche, con i relativi rischi e i possibili maggiori benefici. La prevista entrata annuale di 46.000 € circa nelle casse comunali – nell’ipotesi di ricavi annuali intorno a 1.500.000 € – è una prospettiva interessante ma potrebbe essere meno vantaggiosa di altre opzioni che non si è voluto verificare".

Infine nell'intervento è emersa la perplessità la decisione di allestire ambulatori di medici di base sopra la farmacia. "E’ logico e corretto ricercare aggregazioni di medici, per una migliore organizzazione e sinergia nell’assicurare un servizio continuativo ai cittadini. Ma la soluzione ottimale è prevedere questi raggruppamenti poliambulatoriali di medici di base slegati da questa o quella farmacia per evitare situazioni di potenziale conflitto d’interessi, compromettendo la leale e corretta concorrenza".