Busnelli: "Niente falò? Senza un piano anti inquinamento è un provvedimento inutile"
MEDA - Niente falò di Sant'Antonio in città. Vermondo Busnelli, capogruppo della lista civica "Meda per Tutti" non critica il sindaco Gianni Caimi, ma lo avverte: se il provvedimento non sarà seguito da un serio piano contro le emissioni, rischia di diventare una scelta inutile che ha solo interrotto una tradizione popolare.
Sì alla tradizione sacrificata, purché non diventi un provvedimento fine a se stesso che, dal punto di vista pratico, non ha alcuna utilità: Vermondo Busnelli, capogruppo della lista civica "Meda per Tutti", attende ora al varco il sindaco Gianni Caimi e le politiche ambientali della sua squadra di governo.
Tutto è dovuto al falò di Sant'Antonio: "Il sindaco - spiega Busnelli - qui a Meda l'ha vietato a causa del prolungato superamento dei valori di legge degli inquinanti dell'aria". Il capogruppo di "Meda per Tutti" non si scandalizza per questa decisione, né vuole criticare Caimi: ci hanno già pensato molti cittadini che, nei giorni scorsi, in diversi modi hanno fatto sentire la loro voce. Anche se, a onor del vero, non sono nemmeno mancati alcuni che hanno manifestato apprezzamento per la scelta.
"Il problema - spiega Busnelli - è un altro: il divieto che ha interrotto la tradizione popolare rischia di diventare una misura inutile se non verrà accompagnato a un piano serio di analisi delle cause d’inquinamento, di controllo delle emissioni e di azioni preventive che risolvano o riducano il problema all’origine così da ritornare ad avere un’aria respirabile".
Per questo motivo Busnelli presenterà una mozione in Consiglio comunale: "Se non attueremo alcun piano - conclude - l'effetto di questo divieto rimarrebbe una goccia nel mare o una fiammella di un grande fuoco, cioè poco più di niente. Se sapremo raggiungere questo obiettivo di un piano contro le emissioni, invece, potremo tornare ad accendere i nostri falò a Sant'Antonio".
Tutto è dovuto al falò di Sant'Antonio: "Il sindaco - spiega Busnelli - qui a Meda l'ha vietato a causa del prolungato superamento dei valori di legge degli inquinanti dell'aria". Il capogruppo di "Meda per Tutti" non si scandalizza per questa decisione, né vuole criticare Caimi: ci hanno già pensato molti cittadini che, nei giorni scorsi, in diversi modi hanno fatto sentire la loro voce. Anche se, a onor del vero, non sono nemmeno mancati alcuni che hanno manifestato apprezzamento per la scelta.
"Il problema - spiega Busnelli - è un altro: il divieto che ha interrotto la tradizione popolare rischia di diventare una misura inutile se non verrà accompagnato a un piano serio di analisi delle cause d’inquinamento, di controllo delle emissioni e di azioni preventive che risolvano o riducano il problema all’origine così da ritornare ad avere un’aria respirabile".
Per questo motivo Busnelli presenterà una mozione in Consiglio comunale: "Se non attueremo alcun piano - conclude - l'effetto di questo divieto rimarrebbe una goccia nel mare o una fiammella di un grande fuoco, cioè poco più di niente. Se sapremo raggiungere questo obiettivo di un piano contro le emissioni, invece, potremo tornare ad accendere i nostri falò a Sant'Antonio".
gianni.delpero :
A VOLTE RITORNANO...i due comuni con i maggiori problemi di PM10 fanno scelte diverse, uno conferma i falò mentre l'altro no (a Meda almeno i due più importanti). Il giorno dopo i valori del PM10 : ARESE 120, MEDA 45. I POLMONI dei cittadini di Meda RINGRAZIANO (non troppo, a dire il vero, visto che le emissioni continuano, ma insomma....e attenzione, a volta ritornano) | martedì 19 gennaio 2016 12:00 Rispondi