Colombo: "Fuori Sinistra e Ambiente, la maggioranza è Pd-Molteni"

MEDA - Alberto Colombo, capogruppo di Sinistra e Ambiente, nella seduta consiliare di lunedì si è accomodato tra l'opposizione. E, visto anche l'atteggiamento del Pd sulla scelta di discutere della condotta del Presidente del Consiglio comunale, evidenzia che la nuova maggioranza comprende anche Bruno Molteni.

Mentre Alberto Colombo si è accomodato tra le fila dell'opposizione, dopo aver annunciato l'uscita ufficiale dalla maggioranza di governo cittadino, il Consiglio comunale nella seduta di lunedì ha deciso di evitare la discussione sulla condotta del Presidente Bruno Molteni.

Lo ha fatto, nonostante la richiesta di cinque firmatari dell'opposizione, su richiesta  del capogruppo Pd Sergio Venier che ha evidenziato come, a termini di regolamento, si possa parlare del presidente soltanto presentando una mozione di sfiducia.

Alberto Colombo, capogruppo di Sinistra e Ambiente, dopo la seduta ha consegnato un comunicato stampa per criticare l'atteggiamento della maggioranza e la sua nuova alleanza con il Nuovo Centrodestra:


Il 20 luglio, tra gli ordini del giorno da discutere nella seduta di Consiglio Comunale v'era anche quello relativo alla "Valutazione dei comportamenti del Presidente del Consiglio Comunale di Meda, sig Bruno Molteni, ai fini della funzionalità ed efficacia dei lavori consiliari e delle commissioni".
Un odg proposto dai Consiglieri Colombo A, Busnelli V, Galimberti V, Busnelli M, Santambrogio L. per cercare di aprire un dibattito sull'operare del Presidente del Consiglio (NCD) che con i suoi interventi " a gamba tesa" ha nei fatti bloccato le dinamiche di lavoro delle Commissioni, svuotandole altresì delle loro potenzialità di lavoro e blindandole a tutto favore del Pd e della Giunta.

Il Pd è intervenuto però direttamente in soccorso di Molteni.  Lo ha fatto con il capogruppo Sergio Venier che ha posto una "questione preliminare come da art.38", con tanto di richiesta di votazione. Secondo il capogruppo Pd, non era infatti possibile discutere l'odg perchè sul Presidente del Consiglio ci si può esprimere solo con una "mozione di sfiducia" ai sensi dell'art 15 dello Statuto.

Ma i contenuti dell'odg proposto, non erano relativi ad una dichiarata "mozione di sfiducia" a Bruno Molteni bensì avrebbero consentito una discussione nel merito delle azioni di un Presidente del consiglio che s'è rivelato schierato con le volontà dell'esecutivo e quindi non equilibrato e conseguente votazione sulla valutazione negativa espressa dai firmatari.
Il gruppo consiliare del Pd, eseguendo le volontà del Sindaco e dello stesso Presidente del Consiglio e con la forza dei numeri, (8 + il Sindaco + Molteni) ha votato, imponendo il ritiro del punto all'odg, mentre i firmatari hanno abbandonato per protesta l'assise essendo altresì stata esclusa la possibilità di interventi in merito alla "questione preliminare" sollevata dal Pd.

Ormai è evidente che l'intesa tra il sindaco, l'esecutivo e il Presidente del Consiglio Molteni (NCD) è caratterizzata dalla reciproca copertura politica e che il ruolo istituzionale di Molteni è servito e serve a Caimi per riconfigurare le Commissioni, controllarle e sterilizzarle facendole diventare pure assise "alla bisogna".

Su questa linea, s'è appiattito l'intero gruppo consiliare del Pd, incapace di qualsivoglia azione che abbia al centro l'essere prima di tutto Consiglieri Comunali che cercano un equlibrio tra esecutivo e consiglio.
Subito dopo, gli stessi consiglieri del Pd hanno poi votato altre proposte di modifica "tombali" del Regolamento guardacaso anch'esse elaborate da Molteni, in qualità di Presidente.

Nei fatti, a Meda c'è una nuova maggioranza Pd-Molteni (NCD). Una maggioranza indicibile (per il Pd) perchè differente rispetto alle volontà espresse degli elettori nel 2012 che votarono per una coalizione con al suo interno anche Sinistra e Ambiente. Una giravolta del Pd e di Caimi che ora preferisce la stretta alleanza con Molteni.