Lega Nord: "Medaspan, diciamo no al centro commerciale"

MEDA - Il gruppo della Lega Nord, in attesa della seduta consiliare di giovedì a cui annuncia che non parteciperà, fa sentire la sua voce sul tema caldo del momento: la riqualificazione dell'area ex Medaspan. E, senza troppi giri di parole, dice no al centro commerciale.

Non parteciperà al Consiglio comunale di giovedì 30, in polemica con la gestione delle sedute considerate "poco tutelanti" nei confronti della minoranza. Ma la Lega Nord, comunque, sulla questione della cosiddetta "area AT1", ovvero quella della Medaspan, ha qualcosa da dire e da ridire.

Del resto è un tema che ha sempre affrontato anche negli scorsi anni, fin da quando occupava i tavoli della maggioranza. Nel comunicato seguente tutti i motivi di perplessità che la Lega Nord ha sull'attuale progetto:


Premessa fondamentale: eravamo, siamo e continueremo ad essere contrari ad un centro commerciale a Meda. Ma se la scelta della maggioranza attuale è di sbloccare lo stallo dell’area AT1, dobbiamo entrare del merito della questione, analizzarla e dare del nostro (con una maggiore condivisione delle scelte sarebbe stato più semplice e costruttivo) perché Meda non subisca conseguenze troppo negative.

Infatti, prima dell'approvazione dei documenti del PGT, l'antidemocratica Lega, decise di convocare più tavoli con tutto l'arco istituzionale e con le associazioni medesi per spiegare e condividere lo sviluppo di quell'area con il “polo delle stazioni”.

Al tavolo politico ricordiamo presenti per il PDL l'ex assessore Colombo e Bruno Molteni, per la Lista Buraschi Wilma Galimberti e Ceppi (anche in rappresentanza del comitato interramento), per il PD gli allora consiglieri Nava e Venier ed il segretario di circolo Buraschi.

Oggi il discorso è completamente diverso, come ben sottolineato dalla stessa Antonina Vizzi, in rappresentanza dell'Unione Commercianti di Seveso (associazione allora coinvolta nel percorso), perché si va verso un semplice polo commerciale con servizi connessi: un centro commerciale. Possiamo chiamarlo polo del gusto, ma chi gestirà l'opera quanto starà attinente ai dettami che si danno?

Poniamo quattro problematiche:
1 - l'impatto dell'opera e del traffico che comporterà sull'area già congestionata; qualsiasi simulazione di sistemazione dell'area veniva legata alla sistemazione del problema di superamento dello sbarramento della ferrovia con il sottopassaggio ottenuto da Pedemontana. Che impatto viabilistico avrà sulla zona quest'opera senza le infrastrutture previste? Quali contromisure si sono previste?

2 - Uno dei motivi dello stallo dell’area era che l’amministrazione leghista, oltre agli oneri, chiedeva opere aggiuntive, molto onerose ma in linea con la strategicità dell’area, per la città; l’attuale amministrazione ha fatto lo stesso?

3 - Altro aspetto è quello legato alla previsione della costruzione dell'albergo: che utenza potrà mai avere? Sono pronte contromisure per impedire un successiva trasformazione in residence e, sostanzialmente, in
mini appartamenti?

4 - Ultima considerazione: si è posto un obbligo, per quanto possibile, volto ad agevolare l'assunzione di cittadini medesi all'interno delle attività che verranno aperte?

Molti sono i dubbi sugli scenari futuri...

P.S.: come gruppo Lega Nord Meda, in considerazione dell’attuale gestione del consiglio comunale poco tutelante i diritti delle opposizioni, abbiamo deciso di non prendere parte al consiglio comunale di giovedì 30/07 in cui si discuterà dell’area in questione, ripromettendoci di mettere in atto azioni a tutela della città nel proseguo della procedura di approvazione.