"L'anno in bianco e nero": successo per la personale di Alberto Belloni
MEDA - Sabato in villa Pavesi ha inaugurato la sua personale "L'anno in bianco e nero": Alberto Belloni, nato proprio in via San Giuseppe a due passi dalla location individuata per l'allestimento della mostra, ha avuto riscontri più che positivi
E' stata inaugurata sabato pomeriggio in villa Pavesi a Meda la mostra "L'anno in bianco e nero". Una personale del concittadino Alberto Belloni, nato proprio in via San Giuseppe, a due passi dall'allestimento della mostra,il 16 gennaio 1954, da papà Antonio, meccanico, e da mamma Angela, casalinga.
Nella mostra si godono i suoi tratti in bianco e nero, le sue interpretazioni di paesaggi alpini, di donne affascinanti, di animali ma anche di scorci di meda poco frequentati, come il bellissimo vicolo laterale a via Garibaldi che attira la nostra attenzione, più di altri. Scopriamo che già i primi segnali dell’estro erano stati riconosciuti con un premio nel 1964 della città di Meda per un concorso natalizio per gli studenti delle scuole elementari ma negli anni successivi, l’insegnante di tecnica, la professoressa Famoso, non aveva colto che c’era del buono e del bello in Alberto.
Così Alberto diventa giardiniere, non frequenta nessun corso di pittura ma non abbandona la sua ‘adorata’ matita e di tanto in tanto abbozza qualche lavoro. La matita - ci racconta - gli consente di esprimere la leggerezza della comunicazione e poi, sottolinea, non si può cancellare e pertanto , tutta l’emozione rimane immediata, fissata e non si rielabora. Il ‘bianco e nero’ poi dà un senso di pulizia, di nitidezza, di messaggio diretto e sincero.
Giunge l’età della pensione e, grazie allo stimolo di un amico intenditore che ha anche frequentato l’accademia di Brera, decide di organizzare la sua passione e da ottobre 2015 a oggi realizza più di 20 elaborati.
Nella mostra si godono i suoi tratti in bianco e nero, le sue interpretazioni di paesaggi alpini, di donne affascinanti, di animali ma anche di scorci di meda poco frequentati, come il bellissimo vicolo laterale a via Garibaldi che attira la nostra attenzione, più di altri. Scopriamo che già i primi segnali dell’estro erano stati riconosciuti con un premio nel 1964 della città di Meda per un concorso natalizio per gli studenti delle scuole elementari ma negli anni successivi, l’insegnante di tecnica, la professoressa Famoso, non aveva colto che c’era del buono e del bello in Alberto.
Così Alberto diventa giardiniere, non frequenta nessun corso di pittura ma non abbandona la sua ‘adorata’ matita e di tanto in tanto abbozza qualche lavoro. La matita - ci racconta - gli consente di esprimere la leggerezza della comunicazione e poi, sottolinea, non si può cancellare e pertanto , tutta l’emozione rimane immediata, fissata e non si rielabora. Il ‘bianco e nero’ poi dà un senso di pulizia, di nitidezza, di messaggio diretto e sincero.
Giunge l’età della pensione e, grazie allo stimolo di un amico intenditore che ha anche frequentato l’accademia di Brera, decide di organizzare la sua passione e da ottobre 2015 a oggi realizza più di 20 elaborati.
E anche oggi, dopo l’inaugurazione di sabato, alla presenza dell’assessore Massimo Nava, tanti medesi sono saliti in villa Pavesi a godere delle sue immagini e a congratularsi. Belloni, per ringraziare di tanta calorosa presenza, ha deciso di regalare alla città di Meda un suo disegno, per continuare una bella tradizione di artisti locali che hanno destinato qualche pezzo perché tutti ne possano godere.
Ma non finisce qui, a settembre si replica a Figino Serenza in occasione della festa patronale.